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Nuova Venezia – Mose. Malamocco, pronta la conca per le navi.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

29

mar

2014

Ma è già troppo piccola. Ci passano quelle fino a 280 metri. Le porte, costruite a Trieste, saranno montate entro aprile.

Conca di Malamocco operativa già da giugno. L’ha annunciato ieri il Consorzio Venezia Nuova, che provvederà a installare le due grandi porte metalliche della conca di navigazione entro aprile. Una delle due chiusure è già ormeggiata a Malamocco, la seconda arriverà mercoledì. Trainata da due rimorchiatori, partirà domenica da Trieste, dov’è stata costruita dall’azienda Cordioli. Le due porte, identiche, misurano 51,3 metri di lunghezza, 6,75 di larghezza, 15,5 di altezza. Saranno installate dal lato mare e dal lato laguna della conca entro il mese di aprile, provate in maggio.

E operative già da giugno, «per consentire alle navi di entrare anche durante i lavori per la posa dei cassoni di fondazione del Mose a Malamocco. Naturalmente nella conca potranno entrare grandi navi fino a una certa misura. Quelle superiori ai 280 metri di lunghezza infatti – quasi tutte le grandi navi da crociera di ultima generazione – non ci stanno.

La conca, voluta dal Comune nel 2002 e inserita nei famosi 12 punti per l’approvazione del Mose – sindaco era allora l’attuale presidente del Porto Paolo Costa – è adesso già «piccola » prima ancora di essere ultimata. Tanto che qualche anno fa il Porto ne aveva chiesto al Magistrato alle Acque la modifica. Ma ormai il progetto era avviato e affidato al Consorzio Venezia Nuova. Ed è stato realizzato per contenere all’interno del bacino navi di lunghezza non superiore a 280 metri e larghezza di 39 metri e un pescaggio di 12. Non ci passano i grandi mercantili – per cui il Porto ha proposto adesso lo scalo off shore, 12 miglia al largo della costa – e nemmeno le grandi navi passeggeri. Che in caso di chiusura delle paratoie dovranno aspettare al largo.

La conca, costata centinaia di milioni di euro, sarà dunque operativa fra tre mesi. Un altro tassello dei lavori del Mose che si conclude. Sempre in questi giorni si stanno avviando nel cantiere di Santa Maria del Mare le operazioni per il varo dei grandi cassoni in calcestruzzo. Blocchi alti come grattacieli che sono caricati sui syncrolift, macchinari con pistoni idraulici e rotelle speciali e poi fatti scivolare in acqua. Qui, galleggiando e trainati da un rimorchiatore, saranno affondati nella bocca di porto di Malamocco entro l’estate. Dovranno ospitare le paratoie in metallo, fissate al fondo con cerniere idrauliche, la cui installazione costituisce l’ultima parte operativa del progetto Mose.

Nell’ottobre scorso il ministro Lupi aveva presenziato alla movimentazione delle prime quattro paratoie già installate sui cassoni a Punta Sabbioni. Qualche giorno fa invece al varo dei cassoni di Chioggia. «Il Mose sarà finito entro il 2016», ha detto il ministro, garantendo che i fondi ci sono tutti, a parte 226 milioni di euro necessari per il completamento e i fondi per le opere di compensazione richiesti dall’Unione europea. Il Mose costerà alla fine quasi sei miliardi di euro, manutenzione e gestione esclusa. Cinque volte quanto era stato previsto con il progetto preliminare di venticinque anni fa. Lievitati anche i costi del contratto «a prezzo chiuso», giustificati secondo il Magistrato alle Acque dall’aumento dei costi dei materiali e dalle opere complementari richieste in un secondo momento. Tre sbarramenti alle bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia. 78 paratoie, di cui 39 al Lido, divise in due schiere separate al centro dall’isola artificiale del bacàn dove troveranno posto anche e centrali elettriche e gli edifici di comando. La manutenzione delle paratoie (una al mese sarà staccata e sostituita) si farà all’Arsenale. Le prove della schiera di paratoie a Punta Sabbioni e Lido si faranno entro la fine dell’anno. Sempre entro il 2014, ha annunciato il ministro Lupi, «si dovrà decidere sulla gestione e su come finanziarla».

Alberto Vitucci

 

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