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L’Azienda speciale per il porto (Aspo) e gli enti locali stringeranno i tempi affinché lo scalo marittimo clodiense possa, quanto prima possibile, accogliere un certo numero di navi da crociera. Lo hanno annunciato, ieri, il presidente della Camera di commercio Giuseppe Fedalto ed il sindaco Giuseppe Casson, nel corso di una conferenza pubblica. Per l’occasione, i consiglieri Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin si sono impegnati ad operare in Regione affinché gli eventuali ostacoli possano essere superati. «Il porto di Chioggia – riporta un documento sottoscritto da Fedalto e Casson – si propone come scalo logistico crocieristico per Venezia, per la tutela idraulica della Laguna e per sgretolare sistematicamente e programmaticamente quel modello di turismo insostenibile che pone ormai la città di San Marco tra i siti storici ed archeologici più a rischio del mondo».

L’attivazione del porto crocieristico clodiense, prosegue il documento, sarà frutto «di un progetto pianificato che attraverso una convenzione di scopo con Venezia terminal passeggeri, le due città non potranno permettersi di perdere».

Tutti, per l’occasione, hanno ribadito che Chioggia non dovrà in alcun modo assumere alcun ruolo concorrenziale rispetto a Venezia. Al contrario, sarà necessario armonizzare le attività dei due porti considerando che, così com’è evidente, l’altissimo valore aggiunto dello scalo veneziano consiste nel passaggio delle navi davanti a San Marco. Chioggia, insomma, dovrebbe nel frattempo, adeguarsi per poter rimediare all’handicap. Ad esempio, di concerto con l’Aspo, ipotizza Fedalto, gli enti locali potrebbero favorire l’avvio di nuovi trasporti lagunari ad alto valore turistico. Ad ogni modo, l’operatività dello scalo passeggeri, collaudata due anni or sono con l’approdo sperimentale della motonave “Berlin”, non può essere considerata imminente, benché le strutture principali siano già disponibili. Essa dipende, infatti, dall’approvazione del nuovo Piano regolatore portuale. Lo strumento, illustrato per sommi capi a ottobre dall’estensore Orazio Carpenzano, si sta, comunque, già configurando. «Potremo esaminarlo – anticipa il sindaco – entro qualche giorno».

Roberto Perini

 

LE STRUTTURE – Già disponibili vecchi moli e stazione passeggeri

CHIOGGIA – Nell’arco di una trentina d’anni, il 95 per cento delle attività mercantili sono state trasferite dalla Marittima dei Saloni al nuovo porto di Val da Rio. I vecchi moli, non lontani dal centro storico, potrebbero, dunque, ospitare immediatamente le navi passeggeri, di minor stazza. Anche la stazione marittima è già disponibile. Peccato, però, che gli attracchi e l’elegante immobile siano condannati alla sottoutilizzazione fintantoché, al termine di un complesso iter, non risulterà finalmente approvata l’indispensabile variante generale al Piano regolatore del porto, finalizzata all’integrazione tra le attività dello scalo marittimo ed i quartieri. Sarà, inoltre, indispensabile l’approfondimento dei fondali, premesso che le installazioni subacquee del «mose» impediranno comunque il passaggio delle navi più grandi.

 

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