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La decisione di Trenitalia da giugno, infuriato il comitato pendolari della zona

Il caso in Parlamento con un’interrogazione urgente di 30 deputati del Pd

PORTOGRUARO – Le stazioni di Portogruaro e San Donà, e di conseguenza l’intero Veneto Orientale, rischiano di perdere tutti i collegamenti diretti con Roma. Ma anche con altre città importanti come Bologna e Firenze. A partire da giugno, Trenitalia potrebbe cancellare le due coppie di Intercity che collegano Trieste e il Veneto Orientale con la capitale. A rischio, dunque, sono quattro Intercity. In direzione Roma si tratta dei treni che transitano da Portogruaro alle 8.32 e alle 14.01. Mentre in senso opposto si tratta degli Intercity provenienti dalla capitale che arrivano a Portogruaro alle 17.28 e alle 22.14. La notizia della possibile cancellazione è rimbalzata dall’Umbria, dove i pendolari di Orvieto sono già in subbuglio perché, oltre ai Trieste-Roma, Trenitalia avrebbe in mente di cancellare anche altri Intercity, per un totale di dieci convogli. L’allarme è stato immediatamente ripreso dal comitato spontaneo dei pendolari del Friuli. Per la bassa friulana e il Veneto Orientale, il problema sarebbe non da poco. Qualora fosse confermata la cancellazione delle due coppie di Intercity, non ci sarebbe più alcun collegamento diretto (anche se più lento) con Roma, Firenze e Bologna. La Frecciargento Trieste- Roma, infatti, non fa alcuna fermata nel Veneto Orientale e, di conseguenza, ai viaggiatori portogruaresi non rimarrebbe che cambiare a Mestre. Il caso è già finito in Parlamento, con un’interrogazione urgente sottoscritta da oltre trenta deputati del Pd (primo firmatario Luigi Dallai) e indirizzata ai ministri dei Trasporti, Maurizio Lupi, e dell’ Economia, Pier Carlo Padoan. Nell’interrogazione si sottolinea che «tale soppressione causerebbe gravi e ulteriori disagi nei confronti di migliaia di utenti». Per il momento da Trenitalia non è giunta alcuna conferma né smentita, anche se pare che una decisione in merito sia al momento «congelata» in attesa della definizione del contratto di servizio con lo Stato, che stabilisce i treni a lunga percorrenza sovvenzionati con fondi pubblici. In tal senso, già l’anno scorso gli Intercity rischiarono di essere soppressi, ma poi arrivò il finanziamento statale.

Intanto sulla tratta Treviso-Portogruaro «MOM-Mobilità di Marca», l’azienda di trasporto pubblico del trevigiano, ha disdetto l’accordo di integrazione tariffaria con Trenitalia. Con l’introduzione dell’orario cadenzato, secondo MOM molti utenti si sono riversati sugli autobus, a causa della soppressione di numerosi treni. A fronte dell’impegno per le corse sostitutive, a MOM è riconosciuta una compensazione economica, che però per l’azienda è divenuta del tutto inadeguata a sopportare i costi.

Giovanni Monforte

 

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