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DOLO – Il comitato rivierasco che si occupa dei temi dell’ospedale di Dolo “Bruno Marcato” attacca frontalmente la direzione dell’azienda sanitaria. «Il direttore Gumirato», spiega in una nota il comitato, «ci vuole “vendere” qualcosa che è invendibile anche a chi non capisce nulla di sanità. È l’unico direttore generale di Asl che si è inventato “una divisione tra area medica e area chirurgica” ed è stato lui a sostenere tale progetto nelle schede ospedaliere, con molti dubbi anche da parte della Regione. Basta leggere le sue osservazioni alle schede ospedaliere presentate in Regione, per verificare che la sua proposta è molto più spinta e penalizzante per Dolo di quanto non lo fosse stata quella della Regione». «Quello che diventa inaccettabile, però, è il fatto che Gumirato lo stia facendo prevedendo costi più elevati, e la razionalizzazione da lui ipotizzata avvenga solamente con i tagli a Dolo che è riferimento in un bacino di 130.000 abitanti qual è la Riviera del Brenta». Il comitato rincara la dose: «È vero che l’ospedale di Dolo non verrà chiuso, ma anziché rimanere l’attuale ospedale con gli attuali servizi, diverrà una medicina più ampia con una lungodegenza, mantenendo i servizi poliambulatoriali e diagnostici attuali. I cittadini devono sapere che per tutti gli altri servizi dovranno rivolgersi altrove, inutile nascondere la verità. È giusta e più economica questa scelta? Noi riteniamo di no, lo abbiamo dimostrato con le cifre e con i dati, Gumirato ha scelto un’altra strada». Sulla riorganizzazione della sanità è preoccupato anche il Pd mirese che con il segretario Albino Pesce ha convocato per questa settimana una riunione urgente del partito soprattutto sulla vicenda della permanenza del distretto sanitario a Mira.

(a.ab.)

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