Nuova Venezia – Grandi navi al Lido salvando la Marittima
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
11
apr
2014
Progetto alternativo della Duferco presentato ieri all’Ateneo. Paolo Costa apre: «Interessante»
Navi fuori dalla laguna salvando la Marittima. Forse è la quadratura del cerchio che potrebbe consentire di intravedere, finalmente, una soluzione possibile per l’emergenza grandi navi. Non è un caso che ieri mattina, nell’aula Tommaseo dell’Ateneo veneto strapiena di gente per la presentazione del progetto del nuovo terminal crociere al Lido, ci fosse in prima fila ad ascoltare il presidente del Porto Paolo Costa. L’idea di Cesare De Piccoli è diventata un vero progetto. «Nei prossimi giorni lo illustreremo ai ministri», dice soddisfatto l’ex viceministro. Ieri a spiegare con slide e grafici l’alternativa c’erano con lui i proponenti del gruppo Duferco Engineering, società genovese da 4 miliardi di fatturato specializzata in costruzioni marittime e porti con il suo presidente Enzo Palmisano, insieme a una folta pattuglia di consulenti e specialisti. Lo studio di ingegneria genovese Ballerini, lo studio di architettura di Giuseppe Cristinelli, docente Iuav che ha curato l’inserimento paesaggistico, l’Ipros ingegneria di Padova, Ad Geo sistemi per l’ambiente, esperti in geologia. L’idea è quella di fermare le grandi navi al di sopra di certe dimensioni nel nuovo terminal, realizzato con moli galleggianti e removibili davanti all’isola artificiale del Mose, sul lato Punta Sabbioni a 220 metri dalla diga nord, con cui il terminal sarebbe collegato per l’emergenza. Qui potrebbero ormeggiare fino a cinque grandi navi, che sarebbero alimentate da terra riducendo i fumi mentre i passeggeri e le merci sarebbero accolti in Marittima e poi trasportati via acqua al Lido. Bagagli e merci con chiatte attraverso il canale dell’Orfano, i passeggeri con grandi battelli da 800 posti. «Ci sarebbe lavoro in più, salvaguardando la laguna », ha detto ieri De Piccoli, «ho visto interesse in questo progetto che può risolvere la situazione senza grandi impatti ambientali». Due anni per realizzarlo, 128 milioni di costo («Meno del nuovo canale Contorta », dice De Piccoli). E soprattutto la laguna vietata alle navi troppo grandi, mentre la Marittima potrebbe continuare a vivere. «Progetto interessante», apre Costa, che solo poche ore prima aveva invece stroncato l’alternativa di Marghera proposta dal sindaco Giorgio Orsoni. «Se parliamo del lungo periodo possiamo anche discutere», gli fa eco il presidente della Venezia terminal passeggeri Sandro Trevisanato, «questo progetto alternativo è ragionevole, anche se ha sottostimato il numero dei passeggeri che possono arrivare nei giorni di punta in Marittima ». Timidi segnali, apprezzati anche – con qualche riserva per il numero elevato di cinque navi ormeggiate – dai comitati presenti in aula.
Alberto Vitucci