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NUOVA VALSUGANA – Amministratori bassanesi e trentini contro il nuovo progetto

«Piuttosto rilanciamo la ferrovia»

Bassanese, Valbrenta e Trentino uniti per dire no alla Nuova Valsugana. Una proposta scaturita in occasione dell’incontro sulla viabilità organizzato dal circolo Pd della Bassa Valsugana e Tesino, che ha riunito a Borgo Valsugana amministratori trentini e veneti. Tra gli altri, presente la vicesegretaria nazionale Pd Debora Serracchiani, l’eurodeputato Andrea Zanoni, il candidato sindaco di Bassano Riccardo Poletto, il consigliere regionale veneto Stefano Fracasso, Marco Vanzo e Giampaolo Bergamin del Pd del Canale di Brenta e Bassano, sindaci e amministratori trentini, il senatore Giorgio Tonini, assessori e consiglieri provinciali. Tra le varie iniziative, un sollecito al governo a seguire una linea coerente con la proposta del corridoio 1 (che vede nell’interporto di Isola della Scala, Verona, lo snodo di collegamento con l’Europa), disincentivando scelte contrastanti, come la Superstrada della Valsugana Castelfranco-Cismon del Grappa, «un progetto autostradale, che prevede tra l’altro 12 km di traforo sotto il Monte Grappa – ricordano i trentini – bocciato anche dalla delegazione veneta e contro il quale nei giorni scorsi sono state depositate 6.000 firme al Parlamento Europeo. Non corrisponde alle esigenze della popolazione: ha l’unico scopo di favorire i privati impegnati nel project financing, riversando decine di migliaia di veicoli in Trentino». I circoli del Pd della Valsugana, Tesino e Feltre da mesi si stanno mobilitando per proporre un’alleanza sovra-regionale per salvaguardare il territorio e proporre un piano per la mobilità nel rispetto della Convenzione delle Alpi, il rilancio della ferrovia e del trasporto pubblico, in contrapposizione al mega progetto della Superstrada Valsugana, e allo stato attuale delle linee ferroviarie Trento-Bassano-Venezia e Padova-Calalzo. Nella consapevolezza che territori deboli sul piano del ?pesò politico, possono diventare un interlocutore autorevole con un gioco di squadra, l’idea dei trentini, quindi, è quella di coinvolgere nel progetto, oltre al Feltrino, anche Montebelluna, Belluno, la Valbrenta e Bassano del Grappa.

 

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