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AEROPORTO – Contrarietà in Comune per l’ipotesi del ministro. Caccia: «Progetto già bocciato»

Sembrava che l’assessore all’Urbanistica un paio di settimane fa già se la sentisse. Era appena uscita la notizia, smentita l’altro ieri dal ministro Lupi, che il suo Ministero dei Trasporti avrebbe bocciato definitivamente il tunnel sotto alla laguna per portare l’alta velocità ferroviaria all’aeroporto. Il ministro, invece, aveva bocciato il tracciato litoraneo per far arrivare la Tav a Trieste, ma ha specificato che un pezzo di quel tracciato, ossia il tratto stazione di Mestre-Marco Polo di Tessera, resterà in piedi.
Andrea Ferrazzi, assessore all’Urbanistica, aveva detto che bisogna far cambiare il Ptrc approvato l’anno scorso dalla Regione perché prevede proprio il tunnel: «Una nuova stazione al Marco Polo sposterebbe tutto il baricentro della città per far risparmiare solo due minuti di tempo». Ora che il responsabile dei Trasporti ha promosso la linea sotterranea, e che il presidente dell’aeroporto Enrico Marchi ha appoggiato la scelta, in città montano le barricate.
Beppe Caccia, consigliere di “In Comune” evoca la banda del buco: «È demenziale l’idea di stabilire una fermata della Tav a pochi chilometri dalla stazione di Mestre; demenziale scavare un tunnel in un’area densamente urbanizzata, lungo la gronda lagunare e in mezzo alle aree archeologiche di Altino». Ricordando che RFI SpA e il commissario alla TAV «hanno bocciato il progetto sulla base di rigorose valutazioni tecniche», Caccia conclude affermando che la soluzione migliore è la linea a fianco della bretella autostradale, «che consentirebbe di integrare il Marco Polo nel sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr), e a milioni di persone ogni anno di raggiungere lo scalo. Ma costa solo 200 milioni di euro, già disponibili e cantierabili. E alla “banda del buco” non bastano».
Oltretutto, sottolinea il consigliere comunale del Pd Gabriele Scaramuzza, «viene piuttosto da interrogarsi sul fatto che il tunnel dovrebbe essere pagato esclusivamente da risorse pubbliche, mentre porterebbe giovamento ancora una volta al privato dell’aeroporto. Sarebbe molto più opportuno che il ministro Lupi obbligasse Save a pagare il collegamento lungo la bretella aeroportuale. Così potrebbe impegnare le presunte risorse per il tunnel, se davvero esistono, per finanziare il potenziamento e adeguamento della linea Venezia-Trieste».

 

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