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GRANDI NAVI »IL BRACCIO DI FERRO

Ieri a Roma vertice con i ministri Lupi e Galletti, presente anche il sottosegretario Borletti-Buitoni. Se ne riparlerà giovedì

Sulle Grandi navi il Governo cerca ora la quadratura del cerchio, puntando a salvaguardare sia le esigenze ambientali legate all’estromissione del passaggio delle navi da crociera in Bacino di San Marco, sia quelle delle compagnie, con una soluzione di medio-lungo termine. È stato questo l’argomento al centro del vertice tenutosi ieri al Ministero delle Infrastrutture con il ministro Maurizio Lupi, quello dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni. Un incontro che però – secondo quanto riferisce il Ministero – non ha prodotto decisioni, perché il vertice ministeriale è stato aggiornato a giovedì prossimo. Sul tappeto c’è il problema della Valutazione d’impatto ambientale (Via) degli otto progetti alternativi al passaggio delle Grandi navi da San Marco che sono approdati sul tavolo ministeriale, inviati dalla Capitaneria di Porto. Lupi, Galletti e la Borletti-Buitoni per i Beni Culturali hanno iniziato ieri a discuterne, anche perché lo stesso Lupi ha promesso che la Via doveva essere svolta nel giro di tre mesi, proprio perché il blocco annunciato dall’inizio del prossimo anno del passaggio delle grandi navi fosse accompagnato dai tempi certi garantiti alle compagnie per la realizzazione del percorso alternativo. Resta in attesa degli eventi anche il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, sempre più impaziente, che ha pronto nel cassetto un provvedimento-choc per sbloccare la situazione e soprattutto pressare da vicino il Governo per fare presto. Orsoni penserebbe a un’ordinanza per limitare i passaggi «a tutela dell’incolumità pubblica e della sicurezza», come prevede l’articolo 54 della legge del 2008. Un provvedimento che potrebbe essere titrato fuori da un momento all’altro – forse anche oggi – se le notizie che arrivano da Roma non fossero ritenute soddisfacenti, visto il nuovo rinvio deciso ieri. Un provvedimento che Orsoni potrebbe emanare direttamente, senza bisogno di passare dalla Giunta o dal Consiglio comunale. Quali sono i poteri del sindaco in materia di grandi navi? Le acque sono di competenza dell’Autorità portuale, il traffico della Capitaneria di porto. Così Orsoni pensa a un intervento che possa costringere a «prendere una decisione rapida». «Bisogna decidere, e fare presto per dare certezze agli operatori», ha detto più volte negli ultimi giorni. L’incidente, seppure lieve, di sabato mattina occorso alla grande nave Msc Preziosa ha riaperto giocoforza polemiche e dibattiti. «La dimostrazione che l’errore umano ci può essere, in qualsiasi momento», ha commentato a caldo il primo cittadino, «dobbiamo intervenire». E un intervento immediato, da parte del sindaco, non potrebbe essere che quello di una ordinanza urgente per tutelare «l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana». I poteri glieli conferisce il decreto legge 92 del 23 maggio 2008. Che prevede, all’articolo 54, la possibilità per i sindaci, in qualità di ufficiali di governo, «di adottare provvedimenti, anche contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana». Uno “strappo” che renderebbe arduo poi trovare una soluzione condivisa. Ma che Orsoni parrebbe pronto a fare se da Roma non arriveranno segnali di decisioni immediate. Anche se anche l’ordinanza di Orsoni questa peraltro potrebbe essere impugnata al Tar dall’Autorità portuale e sospesa dai giudici. Ma intanto l’effetto-choc rimarrebbe.

Enrico Tantucci

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