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Talarico presenta il piano idraulico elaborato da un tecnico per evitare che i quartieri finiscano di nuovo sott’acqua

MONTEGROTTO TERME – Quattro vasche di laminazione per contenere un milione di metri cubi d’acqua da realizzarsi a monte del Comune sampietrino e ai confini tra Abano e Torreglia. Ad individuare i terreni che vanno lasciati liberi dalla costruzione di nuove strade o edifici per potervi far convogliare le acque e salvare così Montegrotto dalle prossime piogge è uno studio proposto dalla lista «Terme e Futuro», in collaborazione con la civica aponense «Cittadini per il cambiamento». L’analisi, condotta dall’ingegnere civile idraulico Antonio Ferrari, parte dallo studio fatto nel 2009 dal professor Luigi d’Alpaos, che aveva calcolato la necessità di creare vasche di laminazione per 825.000metri cubi. Cartine, Valutazione ambientale strategica alla manoe nel rispetto dei calcoli e delle raccomandazioni di D’Alpaos, Ferrari ha individuato le aree che vanno lasciate sgombre (le vasche di laminazione sono terreni che si inondando raccogliendo le acque in modo da non far finire allagati i quartieri). «Bisogna prevederne una da 65.000 metri cubi nelle zone a fianco il Rio Spinoso verso via Caposeda, più o meno a Torreglia» spiega «Un’altra da 170.000 metri cubi per il Rio Caldo nell’area del quartiere Pescarin di Abano. Ma le più importanti sono l’area Sgaravatti di Abano, dove va ricavata una vasca da 275.000 metri cubi per lo scolo Menona e un’altra da 315.000 metri cubi per il Rialto, nel punto dov’era prevista l’unione delle circonvallazioni. Questa strada non va fatta» ha sostenuto il tecnico «perché siamo in uno snodo idraulico molto importante ».Il calcolo però va aumentato di altri 150mila metri cubi. «Come disse lo stesso D’Alpaos» spiega Talarico «quelle cifre andrebbero bene se non si fosse più costruito nulla, ma non è così. Ricordo che le oltre 50 varianti al Prg approvate in tredici anni dall’amministrazione hanno concesso 500.000 metri cubi edificabili, spesso in zone ad alta fragilità e rischio di allagamento. Nelle sole 23 aree perequate approvate a Montegrotto, si trovano 476 mila metri cubi edificabili. Per non parlare della nuova circonvallazione deliberatamente costruita in un punto già a forte rischio idraulico. Il Pat prevede 300 mila nuovi metri cubi edificabili, molti dei quali situati in zone vietate, tanto che la Provincia non lo approva». Talarico conclude definendo l’intervento «una proposta shock di cui si deve però iniziare a parlare, perché a Montegrotto va detto stop all’edificazione».

Irene Zaino

 

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