Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Le preoccupazioni della Cgil

L’ennesimo centro commerciale che apre la prossima settimana a Marghera sta creando centinaia di nuovi posti di lavoro; ma, come si suole dire, non è tutto oro quel che luccica. «Guardiamo questa nuova realtà commerciale con più di qualche preoccupazione», sostiene Monica Zambon, segretaria generale di Filcams-Cgil veneziana. «Si tratta, infatti, di una nuova realtà costruita nel raggio di pochi chilometri da altri, come Metro, Panorama. C’è da chiedersi, quindi, che fine faranno gli altri centri commerciali quando aprirà quello costruito dal gruppo Còiro sulla Romea in un territori o fin troppo costruito». Il timore dei sindacati – manifestato anche dalla Fisascat-Cisl veneziana – è che si finisca per creare un nuovo ipermercato e nuovi posti di lavoro, a danno di quelli già esistenti, con il risultato di un incremento minimo dell’occupazione. «Ben vengano le nuove assunzioni», aggiunge Monica Zambon, «ma non vorremmo che la Nave de vero diventi una nuova frontiera del lavoro precario, visto che da quel che sappiamo le aziende commerciali all’interno del centro commerciale utilizzeranno a man bassa il Job Act varato dal Governo che prevede la possibilità di protrarre fino a tre anni i contratti a termine. «Con la Coop Adriatica che aprirà un supermercato con 120 dipendenti, abbiamo firmato un accordo e siamo certi che, come è già successo, gran parte dei contratti a termine diventeranno assunzioni definitive. Ma a parte questo, per altre realtà non sindacalizzate, come i negozi Zara e molti altri, c’è il rischio concreto qui e altrove che le forme di praticantato diventino una prassi cronica, ovvero un utilizzo mordi e fuggi dei contratti a termine, non per poi assumere i lavoratori, ma per espellerli alla fine dei tre anni per assumerne altri, alle stesse condizioni e con la stessa prospettiva, solo per risparmiare sul costo, già basso, della manodopera».

(g.fav.)

link articolo

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui