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GRANDI NAVI – Il sindaco se la prende con Roma che ancora non si pronuncia

Se la prende con il «silenzio» di un Governo Renzi per il resto attivo, ma pure con la litigiosità di un’Autorità portuale, troppo «avvezza al contenzioso». Il sindaco Giorgio Orsoni ribadisce la sua linea sulle grandi navi. E tutta la sua amarezza per lo stallo in atto: da Roma, infatti, ancora nessuna novità. «Anche la mia pazienza è arrivata al capolinea» ha detto ieri il sindaco, alla posa dell’ultimo tratto delle rotaie del tram. «Questo silenzio non è più tollerabile. Il silenzio, in una situazione così problematica, non aiuta i cittadini a capire, ma non credo aiuti nemmeno gli operatori economici che, per le loro attività, hanno un bisogno ancor maggiore di certezze». Ai giornalisti che gli chiedevano, chiosando una frase di Renzi, se era sereno sulla questione grandi navi, Orsoni ha ribadito: «No, non siamo sereni perché non vediamo in questo ambito quello sprint che, giustamente, il Governo vuol far vedere in tutto quello che sta facendo».
Resta, quindi, in piedi la ventilata ipotesi dell’ordinanza con cui l’amministrazione potrebbe cercare di fermare le gradi navi. Su questo punto, però, ieri Orsoni è rimasto sul vago, cercando di glissare con una battuta: «Ordinanza? Quale ordinanza? Per il momento non ce n’è nessuna: vedremo, è un tema che stiamo approfondendo e che, a un certo punto, dovremo mettere in atto». Una mossa forte che, è facile immaginare, potrebbe innescare un nuovo contenzioso con l’Autorità portuale. «É il Porto che è avvezzo a innescare contenzioso – ha commentato il sindaco – lo ha fatto impugnando il Pat, lo ha fatto bloccando il progetto per la riorganizzazione di San Basilio. Purtroppo il Porto continua a rivendicare competenze che non ha. Ma la cosa più divertente, si fa per dire, è che Roma in tutto questo tace».

 

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