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ASSEMBLEA A SAN LEONARDO

Un libro bianco sulle grandi navi pronto entro un mese, e comprensivo dell’analisi di Pm10 e micropolveri eseguita il 28 aprile da un gruppo di ambientalisti stranieri. Oltre alla ripresa delle mobilitazioni, con l’organizzazione di una giornata «o di festa o di blocco» non oltre giugno, e le richieste al sindaco Giorgio Orsoni di emettere un’ordinanza di divieto e al ministero dell’Ambiente di un’analisi comparata ed estesa alle valutazioni e agli studi d’impatto ambientale dei progetti Contorta Sant’Angelo, retro Giudecca, Porto Marghera, De Piccoli, Fabbri, Claut e Vittadini. Queste le novità emerse dall’assemblea dei No grandi navi svoltasi ieri a San Leonardo. «Questi mostri vanno portati fuori dalla laguna, oltre il Mose – ha ribadito a un centinaio di persone Cristiano Gasparetto, confermando la preferenza del Comitato verso i progetti legati alle bocca di porto del Lido e bocciando ogni ricorso alla legge obiettivo – La Marittima invece può restare home port per le navi medio-piccole e gli yacht, l’assistenza e il rimessaggio. Ciò comporterebbe la tutela di investimenti e occupazione, nuove prospettive di lavoro e due scali anziché uno».
«Due anni di battaglie hanno portato il tema all’attenzione del mondo – ha aggiunto Tommaso Cacciari – Il dover pagare oltre 66mila euro di multe non ci fermerà. Anzi, dobbiamo riunirci in più luoghi e tornare a manifestare. I divieti cassati dal Tar? Basati sul nulla, ma un oggettivo passo indietro. Nel merito, il sindaco ha l’obbligo di disporre un’ordinanza. Ma se non lo farà, a metterla in pratica saremo noi, con la mobilitazione».

(vmc)

 

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