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Decine di migliaia di persone all’apertura del nuovo centro commerciale a Marghera

Auto ferme dal mattino lungo la Romea

LA RESSA – Decine di migliaia di persone in fila dall’alba per la Nave de Vero a Marghera

MARGHERA – Ripercussioni sulla viabilità nelle ore di punta sulla Romea

Assalto alla Nave. In coda dall’alba e traffico in tilt

Decine di migliaia di persone nel giorno d’apertura del centro commerciale

Coda all’ingresso, parcheggi pieni e traffico congestionato. La prima giornata di apertura della Nave de Vero, il nuovo centro commerciale di Marghera, non ha deluso le aspettative e sono arrivati a decone di migliaia, ieri, per curiosare tra i negozi e approfittare delle offerte.
Nonostante la nuova rotatoria con l’accesso all’area parcheggi, il continuo viavai di automobili ha messo in difficoltà la viabilità in particolare al mattino, poco dopo l’apertura, e nel tardo pomeriggio quando i visitatori del centro hanno incrociato sulla Romea il tradizionale traffico del rientro e di mezzi pesanti. Al mattino traffico congestionato dalla rotonda della tangenziale fino all’ingresso del centro. Nel pomeriggio, per evitare disagi all’uscita della tangenziale, i vigili hanno dovuto chiudere la rotonda di accesso al centro deviando il traffico lungo la Romea fino alla rotatoria successiva. I 120 negozi del centro sono stati presi d’assalto dai clienti per tutto il giorno. Davanti all’ingresso si era formata una lunga fila già molto prima dell’apertura. Qualcuno ha preso il posto all’alba, ma lo ha fatto per approfittare delle offerte su cellulari, televisori o fotocamere proposte da Mediaworld per l’inaugurazione. Alle 9 il personale ha aperto le porte e da allora, ad eccezione di qualche problema con le scale mobili, tutto è andato per il verso giusto fino alle 23, quando si è concluso il concerto dei The Village Big Band.
Presi d’assalto in particolare, oltre a Mediaworld, soprattutto i numerosi negozi di abbigliamento e accessori che proponevano prezzi scontati. Tranne qualche problema alle scale mobili, la prima giornata del nuovo centro commerciale «Una bella struttura, futuristica e luminosa – commentano Daniela e Fabio di Oriago che ieri mattina hanno passato qualche ora tra i negozi del centro. Con le scuole chiuse il centro è stato preso d’assalto anche da molti ragazzini.
Non ci sono ancora numeri ufficiali, nonostante il centro sia dotato di speciali contatori già dai parcheggi, ma in serata la direzione ha fatto sapere che l’affluenza ha superato le aspettative: si era parlato di 50mila persone previste per il “debutto” della Nave. Ultima curiosità è sulle aperture festive: se sulla chiusura di Pasqua e l’apertura di Pasquetta non ci sono dubbi, dagli uffici fanno sapere che le aperture domenicali incondizionate non sono una certezza e che la direzione starebbe ancora studiando il calendario.

 

IL COMUNE – L’assessore Rey attacca: «Basta iper in periferia. Più negozi in centro»

«L’obiettivo condiviso da tutti gli operatori deve essere riportare il commercio in centro cittá». L’assessore alle Attività produttive del Comune di Venezia, Carla Rey, detta la linea del Comune per bilanciare lo strapotere dei centri commerciali: riqualificare il centro storico e la sua offerta.

 

LA LINEA DEL COMUNE – Rey: «Basta iper in periferia. I negozi tornino in centro»

L’assessore: «Un errore le grandi strutture fuori città

Dobbiamo puntare sulla riqualificazione dell’offerta»

L’IPOTESI «Affitti calmierati visto il momento di difficoltà dei negozianti»

Il Comune deve adoperarsi con tutti gli strumenti a sua disposizione per bilanciare il successo clamoroso dei centri commerciali e il momento di difficoltà del commercio al dettaglio. Carla Rey, assessore al Commercio e alle Attività produttive, sostiene questa linea e indica un obiettivo: riportare il commercio nel centro di Mestre. «La normativa che ha consentito lo sviluppo delle grandi strutture di vendita nelle aree periurbane è stata l’errore del passato – sostiene Rey – Allontanare il commercio dal centro storico ha stravolto e impoverito il modello italiano di cittá». A questo si aggiunge la crisi, con la sinfonia di saracinesche abbassate. Il quadro vede innovazione tecnologica e nuova viabilità nella cintura limitrofa al centro urbano e al contempo una visione statica del centro. «La capacitá di reinventarsi, di adattamento, di flessibilitá sono intrinseci nel commercio e vanno messi in atto da subito», è l’esortazione dell’assessore. Ma il commercio non può essere lasciato solo ad affrontare questa fase di trasformazione: «L’amministrazione comunale – spiega – deve individuare politiche di sostegno e stimolo. C’è un tavolo strategico per il commercio di Mestre. Non è piú tempo degli scontri tra le diverse rappresentanze, ma è il momento della sinergia per il bene della cittá e della partnership pubblico-privato. L’obiettivo condiviso da tutti gli operatori deve essere riportare il commercio in centro cittá». In questa direzione, spiega Rey, va la richiesta del Comune di cambiare la normativa di riferimento a cui la Regione ha risposto con la nuova legge sul commercio del 2012. Molte le questioni da affrontare: «A partire dalla semplificazione delle procedure amministrative: pratiche tutte on-line, tempi certi e modulistica omogenea in tutto il Veneto. Poi la riqualificazione del centro storico. La rete commerciale si rivitalizza, ad esempio, se si crea un polo culturale come il Toniolo e il Candiani, se vi è un arredo urbano di qualitá, se vi sono parcheggi e viabilità che facilitino gli accessi al centro, se viene garantita una alta residenzialitá e se si sviluppano mercati rionali di qualitá. In questo modo il disegno di un vero centro cittá riprende finalmente forma». È necessario individuare un nuovo modo di riqualificare l’offerta, «come ad esempio pensare alle attivitá tradizionali in un’ottica di diversificazione merceologica e di servizi di qualitá. La possibilitá data alle librerie di avere all’interno una caffetteria, va in questa direzione. Bisogna studiare ipotesi di calmieramento degli affitti se i proprietari degli immobili continuano ad essere sordi rispetto alle suppliche del commercio che fatica a sopravvivere in centro».
L’assessore invoca un cambio culturale: «Un esempio concreto: la costituzione di un Organismo di Gestione della Pianificazione Integrata, in partnership pubblico-privata, avente come finalitá la rivitalizzazione commerciale del centro di Mestre: con un esperto di distretti commerciali sperimenteremo un nuovo modello commerciale per riqualificare via Piave, uno degli accessi piú importanti al centro di Mestre, partendo dall’utilizzo degli immobili sequestrati alla mafia cinese».

 

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