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La Municipalità vota un ordine del giorno in cui chiede ai ministeri competenti e ai nuovi vertici delle aziende controllate dallo Stato di rispettare gli accordi

MARGHERA. Voto unanime di tutti i gruppi politici rappresentati nel consiglio della municipalità di Marghera, durante la seduta di venerdì scorso, all’ordine del giorno che chiede a Terna ed Enel di «rispettare gli accordi sull’interramento delle linee nel Vallone Moranzani a Malcontenta», richiama le «responsabilità del ministeri competenti e della Regione» e auspica «il rilancio dell’Agenda 21 come strumento di vera condivisione e partecipazione dei cittadini alla realizzazione di grandi opere di carattere pubblico».

L’ordine del giorno – come spiega il presidente della Municipalità, Flavio Dal Corso – è stato inviato ai ministeri competenti per l’autorizzazione (Ambiente, Sviluppo economico, Beni culturali e paesaggistici), ai consigli di amministrazione di Terna ed Enel e al comune di Venezia, alla Provincia e alla Regione Veneto.

«Ci auguriamo», ha aggiunto il presidente Dal Corso, «che per dare maggior forza all’appello della municipalità di Marghera anche il consiglio comunale faccia la stessa cosa con un voto unanime che convinca i nuovi ministri a fare quello che i loro predecessori non hanno fatto, vale a dire rispettare l’Accordo di programma sottoscritto nel 2008, convincendo Terna spa a presentare il progetto di interramento delle linee aree sull’area Moranzani a Malcontenta, stavolta in modo specifico e distinto da quello di razionalizzazione dell’intera rete di elettrodotti tra Padova e Venezia appena bocciato dal Consiglio di Stato».

L’Accordo di programma per il Vallone Moranzani – che dovrà ospitare la mega discarica di fanghi contaminati scavati dai canali della laguna su cui sorgerà un nuovo e grande parco urbano – prevede una serie di opere “compensative”, di riordino della viabilità stradale, dell’assetto idraulico e del paesaggio. Ma finché non saranno interrate le linee di alta e media tensione non si potrà fare la mega discarica. Il pericolo che se entro un anno e mezzo – periodo per il quale sono comunque confermati una serie di interventi da realizzare nei vari ambiti – si arrivi a blocco totale della realizzazione di un’opera di carattere pubblico che vale un miliardo di euro.

L’ordine del giorno approvato venerdì sera ribadisce la «necessità della trasparenza dell’azione amministrativa, con la redazione e pubblicazione di un quadro economico, finanziario e patrimoniale aggiornato, l’attivazione dell’Agenda 21, la pubblicazione dei codici Cer approvati e in via di approvazione relativamente ai materiali e sostanze stoccate e a quelli conferiti e da conferire in discarica e una analisi dei materiali delle vasche provvisorie nell’area 23 ettari di proprietà comunale utilizzata per lo stoccaggio temporaneo e il trattamento dei fanghi prima del conferimento definitivo in discarica».

Dunque, i nuovi vertici di Terna spa, che la Cassa Depositi e Prestiti (azionista di maggioranza relativa) sta per annunciare, dovranno fare i conti subito con il “caso” Veneto, ovvero la rielaborazione del progetto di razionalizzazione del vecchio elettrodotto aereo che collegano la stazione di Marghera-Dolo con quella di Camin-Padova. Il progetto voluto dall’amministratore delegato uscente, Flavio Cattaneo, è stato, infatti, bocciato dal Consiglio di Stato che si è pronunciato sul ricorso presentato dai Comuni della Riviera, dai Comitati territoriali e da alcuni proprietari delle aree attraversate dai nuovi piloni monostelo, compreso quello di Villa Sagredo a Vigonovo.

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NUOVA VENEZIA –                «Gli interventi sulla viabilità vanno garantiti»

L’Ordine del giorno votato venedì all’unanimità dal consiglio di Municipalità sottolinea la «necessità di realizzare le opere pubbliche previste dall’Accordo di Programma firmato nel 2008 e in particolare: l’avvio dei cantieri di separazione del traffico urbano tra Malcontenta e Marghera da quello del porto commerciale entro il 2014; la realizzazione rapida della viabilità a Malcontenta prima della apertura del terminal traghetti Ro-Ro a Fusina; la messa in sicurezza immediata della SP 24, di via Malcontenta e del tratto di SR 11 che arriva in via dell’Avena, con passaggi pedonali e ciclabili separati dalla viabilità pesante. Nell’Ordine del giorno di chiede anche si chiede «la piena progettazione e la realizzazione delle suddette opere, bloccate per ricorsi al Tar da parte di privati e per una progettazione dai tempi eccessivamente lunghi, si chiede sia conclusa al più presto per consentire la cantierabilità delle opere entro la fine del 2014- primo semestre 2015». Infine si chiede di «mantenere la delocalizzazione della San Marco Petroli in area consona (area 23 Ha) e visto l’aumento dei costi del trasferimento, bisogna trovare una soluzione e reperire fondi adeguati».

 

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