Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Gli impresari funebri Lucarda e Cracas pronti a portare le salme fuori dall’Asl 13 «È l’unica che impone un salasso per la vestizione e l’esposizione dei defunti»

DOLO. «Siamo pronti a portare via le salme dagli obitori di Dolo, Noale e Mirano a quelli di Mestre e Piove di Sacco o direttamente nelle case, nel caso in cui l’Asl 13 decidesse di procedere con un salasso di quasi 400 euro per la vestizione e l’esposizione dei defunti».

A spiegare questa posizione per le imprese funebri della Riviera del Brenta e Miranese sono Paolo Lucarda dell’impresa “Al Molino “ e Andrea Cracas dell’omonima impresa funebre che ha denunciato il problema qualche settimana fa.

«Fra un mese», spiega Lucarda, «ci sarà da parte dell’Asl 13 l’imposizione di tariffe per la vestizione dei defunti e la loro esposizione È un provvedimento assurdo e vessatorio alla luce della crisi economica, ma non solo. Le famiglie della Riviera del Brenta e del Miranese oltre al dolore per la perdita dovranno sobbarcarsi in media un costo di 400 euro in più per dare all’estinto degna sepoltura. Il costo della vestizione della salma è stato calcolato in circa 100 euro. Il costo dell’esposizione nella cella mortuaria sarà di circa 100- 150 euro all’ora. Tariffe del genere non ci sono all’ospedale dell’Angelo a Mestre dove sia il servizio di vestizione che quello di esposizione della salma, restano gratuiti e non ci sono neanche all’ospedale di Piove di Sacco».

L’Asl 13 ha spiegato dal canto suo che se finora il servizio era rimasto gratuito, era una consuetudine non regolamentata da parte del personale dell’obitorio. Questi servizi però non fanno parte dei livelli essenziali di assistenza (Lea) e per questo si è deciso di provvedere ad una loro tariffazione con l’inizio dell’estate.

L’Asl ha intenzione di chiedere una co partecipazione alla tariffazione prevista ai comuni dell’area.

Le imprese funebri però non vi stanno e, legge regionale alla mano, promettono una risposta precisa al provvedimento. «La legge regionale del 4 marzo del 2010», spiega Lucarda, « permette alla famiglia di disporre della salma nel cosiddetto periodo di osservazione cioè quello che va dalla constatazione della morte alle successive 24 ore. La salma insomma può essere trasportata senza limitazioni (se non ne esistono di tipo giudiziario) all’interno del territorio regionale. Come imprese funebri siamo in grado di garantire gratuitamente il traporto o in altri obitori dove la tariffazione non esiste o siamo in grado di organizzare la refrigerazione di locali adibendoli a camere ardenti. Il tutto facendo spendere zero o al massimo100 euro alla famiglia al posto dei 400 preventivati dall’ospedale di Dolo, Noale o Mirano».

Alessandro Abbadir

link articolo

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui