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L’associazione contesta la lottizzazione da 43 mila metri cubi: «Aggrava il rischio idrico»

Ieri per il maltempo problemi di viabilità e Padova2020 chiede il completamento dell’Idrovia

BRUSEGANA – È tornato ieri il maltempo, ma la città è rimasta fortunatamente quasi indenne: solo qualche ramo spezzato in via Gattamelata, un albero caduto in una zona verde di Voltabarozzo, qualche allagamento al Portello. Inoltre pozzanghere in via Filiasi, a Forcellini, dove i residenti chiedono da tempo un intervento per sostituire i tubi in rame della fognatura: «Si tratta di una strada sotto la sommità dell’argine», spiega l’assessore Andrea Micalizzi, «siamo intervenuti pochi anni fa, ma alcune case sono davvero molto basse e, con quello che sta succedendo intorno a noi, sono situazioni limitate a pochi casi. Gli uomini di Aps sono in strada, verificano vie e tombini, ma chiediamo anche la collaborazione dei cittadini segnalando al pronto intervento ma è anche consigliabile ognuno faccia del proprio». La peggio tuttavia è toccata agli automobilisti con il traffico in tilt: serpentoni all’Arcella, alla Stanga, alla Guizza, alla Sacra Famiglia e in zona Facciolati e Forcellini. Padova2020, per richiamare l’attenzione sulle opere ancora da realizzare per a sicurezza idraulica, ha iniziato simbolicamente i lavori per completare l’idrovia, la «grande incompiuta». «Allagamenti ed inondazioni non sono ormai più eventi eccezionali, ma la regola ad ogni pioggia un po’ più abbondante», ha puntato il dito contro l’amministrazione il candidato sindaco Francesco Fiore. «L’idrovia risolverebbe il problema del dissesto idrogeologico e diventerebbe un’ottima via verde di collegamento tra Padova e Venezia». Dunque, anche se gli ultimi scrosci di maltempo non hanno causato danni importanti, la preoccupazione in città resta alta. Tanto più alla luce delle accuse mosse dall’associazione Legambiente: «Piove cemento a Brusegana, 43 mila metri cubi nell’area agricola di fronte a Salata ». «La giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi il primo stralcio del piano di lottizzazione per la costruzione di 43 mila metri cubi (circa 140 appartamenti) nell’area agricola in via Monte Rua, compresa tra il supermercato Top Ten, il Bacchiglione e il Brentella», riferisce Sandro Ginestri, coordinatore di Legambiente, «E siamo alle solite. Incuranti degli allagamenti della provincia e, solo due mesi fa, proprio della zona di via Monte Rua e via Monte Cero, i nostri amministratori pensano di approvare un piano di lottizzazione in un’area soggetta a ristagno idrico. Attraverso lo strumento della perequazione urbanistica il Comune acquisirà una quota dei terreni per la realizzazione di un parco pubblico, ma così facendo non aumenta il verde in città, perché questo baratto permette la cementificazione di terreni agricoli che andrebbero preservati, anche a fini di prevenzione idraulica. Ecco i risultati dell’approvazione senza modifiche del Piano di Assetto Territoriale che il sindaco Rossi ha voluto ostinatamente assicurarsi lo scorso 21 marzo». A stretto giro di posta la replica da palazzo Moroni: «Il problema non è costruire, ma come costruire», spiega l’assessore Micalizzi, «Bisogna organizzare lo sviluppo urbano realizzando i sistemi di difesa: le zone maggiormente colpite dall’alluvione non sono quelle maggiormente cementificate, come Padova, ma la campagna. Al contrario la città è stata al sicuro perché alle opere di urbanizzazione sono corrisposte quelle di difesa idraulica». Su tutt’altro fronte Massimo Bitonci, candidato del centro destra: «Rossi nasconde altro cemento che la città non può sopportare », attacca, « Noi proponiamo una ridiscussione del Pat, integrata con i comuni confinanti, elaborata sui dati demografici aggiornati e che tenga conto delle aree naturali e agricole »

Elvira Scigliano

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