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CONFRONTO TECNICO – Al Ministero aperto Anche al Comune

Tre progetti in lizza (Contorta, retro Giudecca, Vittorio Emanuele), Marghera scalo aggiuntivo

VENEZIA – Ci sarà questa volta anche il Comune, insieme al Magistrato alle Acque e all’Autorità Portuale al tavolo tecnico convocato dal Ministero delle Infrastrutture entro due settimane per valutare i tre progetti alternativi al passaggio delle Grandi Navi dal Bacino di San Marco, rimasti in corsa per essere poi sottoposti alla Valutazione d’impatto ambientale. Il Governo ha infatti accolto la protesta del sindaco Giorgio Orsoni – per le esclusioni precedenti – e ha ammesso anche Ca’ Farsetti con i suoi tecnici al tavolo di confronto. I tre progetti rimasti in lizza sono quelli che si riferiscono all’uso e allo scavo di altrettanti canali lagunari. C’è lo scavo del canale Contorta-Sant’Angelo, proposto dall’Autorità Portuale e che resta, a oggi, il progetto favorito. C’è quello della nuova “tangenziale” alle spalle del canale della Giudecca, sostenuto dalla Venezia Terminal Passeggeri . E c’è infine quello che prevede l’uso e lo scavo del canale Vittorio Emanuele, caldeggiato appunto dal Comune. Ormai scartata, a quanto risulta, la soluzione alternativa del Lido, che pure contava su quattro progetti depositati. La Marittima resterà il punto di riferimento per lo scalo delle navi da crociera, anche se non si esclude anche l’uso alternativo di Marghera per una parte del traffico. Sarà comunque il nuovo Comitatone convocato entro fine mese a dover decidere, anche sulla base della valutazione dei tecnici, quale dei tre progetti sarà inviato alla Valutazione d’impatto ambientale (Via) come privilegiato, confrontandosi comunque con gli altri. Poi da quel momento, in base ai tempi fissati dalla Legge Obiettivo – la procedura scelta per il progetto – ci saranno tre mesi di tempo per completare la Via. Intanto, per l’8 maggio si attende la decisione di merito del Tar sul ricorso presentato da Vtp contro la riduzione dei passaggi delle grandi navi nel canale della Giudecca. Nel prossimo Comitatone si discuterà anche del nuovo terminal off-shore, la piattaforma al largo dell’Adriatico per le merci, proposta dall’Autorità Portuale.

(e.t.)

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«Grandi navi a Chioggia. Ci basta scavare i canali»

Il sindaco a Romaper portare in città le crociere che Venezia non vuole

«Il nostro porto sarà l’alternativa e potremo entrare in un settore strategico»

CHIOGGIA. Anche Chioggia al tavolo tecnico del Comitatone a Roma per discutere di grandi navi e della creazione di un polo crocieristico lagunare. Il sindaco Giuseppe Casson mercoledì, è riuscito a “farsi ascoltare” proponendo di inserire anche la “soluzione Chioggia” tra le alternative per risolvere il problema delle grandi navi nel bacino di San Marco che saranno vagliate fra un paio di settimane dal tavolo tecnico.

Il sindaco ha proposto di inserire i lavori per portare i fondali dei Saloni a 11 metri nel maxi finanziamento per risolvere i problemi di Venezia. Il Comitatone flash di mercoledì, ridottissimo nei tempi per la convocazione di un Consiglio dei ministri, non ha sortito alcuna fumata bianca.

È stato un incontro interlocutorio che si è concluso solo con la promessa di una nuova riunione entro maggio. «Il tempo a disposizione è stato brevissimo», commenta Casson, «50 minuti complessivi non possono certo consentire un’esposizione compiuta delle tante questioni sul tappeto e una contestuale elaborazione da parte del Governo. Tanto più se l’unico tema affrontato è stato quello delle grandi navi. Personalmente ho auspicato che venisse presto convocato un nuovo Comitatone per affrontare nel dettaglio le numerose altre problematiche». In primis ciò che preme a Casson è di ottenere lo svincolo dei fondi della Legge Speciale dal Patto di stabilità per poter disporre di quei quasi 60 milioni di euro che Chioggia ha nelle banche ma che non può toccare. Casson ha comunque “approfittato” dell’occasione per agganciare Chioggia alla questione grandi navi. «Ulteriori tentennamenti», sostiene Casson, «rischiano di portare le grandi compagnie di crociera a lasciare l’Italia. Lavorare su un polo crocieristico lagunare, includendo Chioggia come nuova opportunità, permetterà di tenere a Venezia e nel Veneto un traffico turistico così importante. I lavori da noi necessari per accogliere anche grandi navi sono di entità limitata e di rapida attuazione (portare i fondali da 8.5 a 11 metri ndr) e non comportano costi ingentissimi (15 milioni di euro) se rapportati ai benefici sull’occupazione e sull’economia, per questo ho chiesto che siano considerati unitariamente a quelli per Venezia e inclusi nella legge obiettivo». L’escavo dei canali non dovrebbe avere ricadute ambientali particolari. «Non mi risulta che ci siano problemi simili a quelli di Venezia», spiega il sindaco, «molti dei nostri fondali sono già a 11 metri, si tratta di completare il lavoro. In tutti i casi qualsiasi intervento sarà analizzato nella Valutazione di impatto ambientale».

Elisabetta B. Anzoletti

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