Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

 

Viaggio allucinante in treno per i feltrini di rientro da Padova a causa di un fulmine sulla linea

FELTRE. Un ritardo così, sbottano i pendolari feltrini che prendono il treno tutti i giorni lavorativi, non l’hanno mai visto in vent’anni: quattro ore e mezza per tornare da Padova mercoledì, quando un fulmine ha colpito la linea ferroviaria tra Vigodarzere e San Giorgio delle Pertiche alle 15.45 circa. «Evento eccezionale? No, impreparazione e disinteresse», attaccano gli utenti bistrattati, che dalle 17.29 dell’orario previsto per la partenza da Padova, sono saliti sul treno delle 21.29, arrivando a Feltre alle 23.15 con 265 minuti di ritardo. Nel frattempo, succede di tutto. Molte persone aspettano il treno delle 17:29, ma al binario 10 non c’è alcun convoglio. Un annuncio vocale indica possibili ritardi sulla linea per Castelfranco fino a 50 minuti. Alle 18 circa arriva il treno, mentre sul display sono previsti 25 minuti ritardo, poi 20, dopo poco diventano 50, poi sparisce la scritta e poi ritorna. Un addetto all’interfono spiega che la linea è chiusa.

Il convoglio si riempie fin tanto che le persone sono accalcate in piedi a occupare il corridoio e alle 19 un incaricato di Trenitalia prospetta tre soluzioni: un bus fino a Camposampiero e un altro fino a Castelfranco; arrivare a Castelfranco passando per Mestre e da lì usare una “freccia”; o salire sul Frecciabianca delle 19:44 e proseguire verso Conegliano. «Ma per chi deve andare più su di Castelfranco e prima di Belluno?», si chiedono i feltrini, che alle 19.10 decidono di telefonare al consigliere regionale Dario Bond.

Passano dieci minuti e «l’incaricata di Trenitalia ci conta e dice che ci sono due bus che stanno tornando da Belluno e sono tra Camposampiero e Padova. Aspettiamo, ma nessuno ci dice se gli autobus sono arrivati e dove andare a prenderli». C’è l’annuncio che il treno delle 19:29 è cancellato e le corse sulla linea per Castelfranco possono subire ritardi fino a 90 minuti. Intanto, «l’incaricata ci dice che non ci sono più bus disponibili», proseguono i viaggiatori nel racconto della loro odissea.

«Alle 20.06 Bond ci telefona e dice che la linea è stata riaperta e ricomincerà la circolazione. Il treno partirà però alle 21.29 perché manca il personale viaggiante che era bloccato a Camposampiero (ma essendo l’ultimo treno per Belluno deve aspettare le frecce in ritardo). Alle 21.15 il capotreno chiude l’ultima carrozza per guasto alle porte, alle 21.30 circa arriva la freccia che attendavamo e alle 21.36 partiamo. Nel frattempo scopriamo che i treni delle 18.29 e 19.29 sono stati effettuati da Castelfranco a Belluno (soppressione da Padova a Castelfranco), peccato che quando ci hanno offerto la possibilità della corriera fino a Castelfranco non ci abbiano detto che lì ci sarebbe stato il treno pronto».

(sco)

link articolo

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui