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Gazzettino – Discarica, la Pedemontana trasloca a nord

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

8

mag

2014

PEDEMONTANA – In prossimità dell’ex discarica Gie il Ministero starebbe valutando lo spostamento a nord

La Spv ai confini tra Cassola e Romano

Bergamin: «Questa soluzione comporta minori costi e diversi edifici salvati dall’abbattimento»

MENO IMPATTO – Novità progettuali per la Superstrada Pedemontana nel passaggio tra Rosà e Cassola. Il ministero retto da Lupi starebbe valutando un passaggio diverso nell’ambito della mega ex discarica tra San Zeno e Cassola, ora previsto a sud. Si penserebbe cioè a un tragitto a nord del sito, ai confini tra Cassola e Romano, per evitare rischi ambientali.

MENO DEMOLIZIONI – Oltre a risparmiare quasi 16 milioni, dice Giampaolo Bergamin di Osservatorio Infrastrutture, sarebbero da buttare giù due edifici dismessi anzichè i sette a ridosso dell’abitato di Cassola. «La soluzione a sud era una follia – aggiunge il “renziano” – e ora il Governo chiederà conto di quelle scelte».

CASSOLA – Il ministero starebbe valutando un passaggio diverso rispetto alla soluzione a sud

Discarica, la Spv trasloca a nord

Per evitare impatti sul paese e rischi ambientali, il tracciato salirebbe ai confini con Romano

Si apre uno spiraglio di luce intorno ai problemi che riguardano l’impatto della Superstrada Pedemontana a Cassola: il ministro delle Infrastrutture sta infatti valutando lo spostamento dell’asse stradale a nord dell’ex discarica Gie, anziché a sud come sarebbe in programma attualmente. La soluzione, sostenuta anche dal Comune, è arrivata a Roma con la consegna di uno studio approfondito redatto dall’Osservatorio Infrastrutture presieduto dall’ingegner Giampaolo Bergamin. Secondo i suoi calcoli, questa alternativa porterebbe ad un risparmio di 15 milioni e 750 mila euro rispetto a quanto previsto nell’ultimo progetto esecutivo del 2013: il passaggio a sud porterebbe la superstrada a impattare su aree totalmente edificate a destinazione residenziale e produttiva, richiedendo la demolizione di almeno sette edifici, una fascia aggiuntiva di rimborsi per gli espropri, e un aumento esponenziale delle opere di mitigazione ambientale per la vicinanza alle abitazioni.
Ma per comprendere a pieno la situazione serve fare un passo indietro. Le vicende travagliate della Spv nel lotto in questione iniziano nel 2006, quando nel progetto preliminare vengono riconosciute le particolari difficoltà dell’attraversamento a Cassola dovute all’interferenza con l’edificato esistente: per questo viene prescritto lo sviluppo di una soluzione alternativa. Nel progetto definitivo del 2010 il tracciato viene allora spostato, ma proprio in corrispondenza di un’ex discarica di oltre 1.350.000 metri cubi, profonda oltre 40 metri, contenente rifiuti speciali e tossico nocivi, e coperta nel sottosuolo da teloni protettivi per evitare dispersioni.
Gli scavi previsti per la realizzazione dell’infrastruttura fanno presagire situazioni di pericolo, evitabili soltanto attraverso una costosa operazione di bonifica. Emerge così un allarme ambientale, e un tentato rimedio arriva dall’ultima modifica, con il progetto esecutivo del 2013: per evitare il pericoloso impatto la Spv transiterà a sud dell’area della discarica, nuovamente in corrispondenza dell’abitato urbano.
La nuova soluzione, già consegnata al ministro Lupi e appoggiata dal Comune, prevede invece il transito a nord, in un’area interamente disabitata al confine tra Cassola e Romano e più lontana dalle case: soltanto due edifici da demolire, peraltro già in disuso, nessun residente da condannare all’esproprio elargendo nuovi rimborsi, ferme restando le condizioni di maggior sicurezza ambientale, perché l’arteria in questo caso risulterebbe ancora più distante dal buco dell’ex discarica.

 

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