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Nuova Venezia – In picchiata i prezzi degli appartamenti

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

13

mag

2014

MERCATO IMMOBILIARE » LE CIFRE IN TERRAFERMA

L’osservatorio dell’Agenzia del territorio rivela che dal 2007 a oggi c’è stata una svalutazione superiore al 15 per cento

In sette anni il costo medio di una casa di 100 metri quadrati è diminuito di circa 30 mila euro Considerando il sommerso, il calo è anche superiore

Per Alessandro Simonetto (ConfCommercio) il prezzo a metro quadro in realtà è calato moltissimo, con punte del 30%. Buon momento per chi vuole investire

Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, si può dire che investire sul mattone, oggi, è molto più conveniente rispetto a sette anni fa, alla vigilia della crisi. In terraferma in media una casa da 100 metri quadrati costa oltre 30mila euro in meno, con un calo di circa il 15% in confronto al 2007. Naturalmente il dato che emerge grazie all’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia del territorio è in realtà sintomo manifesto di una recessione che ha travolto il mercato delle case. La richiesta di immobili è crollata e i prezzi hanno seguito lo stesso trend. A Mestre (ultimo dato disponibile secondo semestre 2013) un’abitazione civile in zona centrale richiede mediamente un esborso di 2mila e 700 euro a metro quadro, contro i 2 e 900 euro necessari nel 2007. Nell’area semicentrale (leggi per esempio Carpenedo) si è passati da duemila e 600 euro a metro quadrato a quasi 600 euro in meno,2.050. «Eppure il decremento dei valori del mercato immobiliare locale è ben superiore a quanto rilevato dal Territorio», sottolinea Alessandro Simonetto, presidente provinciale della Fima a (Federazione italiana mediatori agenti d’affari) Confcommercio, «infatti l’Agenzia rileva solo i dati ufficiali ma tenendo conto anche del sommerso, possiamo dire che i prezzi al metro quadro si siano abbassati anche di un terzo rispetto al periodo pre- crisi». Prezzi a picco. Prendiamo in considerazione una casa di 100 metri quadri situata a Mestre centro. Secondo i dati dell’Agenzia del Territorio, nel 2007 servivano da un minimo di 260mila a un massimo di 320mila euro per acquistarla. A fine 2013 il prezzo di quella abitazione oscilla fra i 240mila e i 300mila euro, dunque 20mila euro in meno di prima (-7%). Insomma, mentre le leggi di mercato suggeriscono che i prezzi salgano con il passare degli anni, la deflazione nel settore immobiliare rappresenta bene una crisi senza precedenti. In ogni caso «il centro di Mestre, al di là di tutti i problemi che sta vivendo, risulta ancora una zona appetibile», spiega Simonetto. «Infatti i prezzi sono calati, ed è sicuramente un segnale negativo, ma di una percentuale contenuta rispetto ad altre zone». Periferia. In effetti, spostando lo sguardo verso la cintura mestrina, il costo delle case a metro quadro registra crolli notevoli. In un’area semicentrale come può essere quella di Carpenedo, che prima della crisi attirava l’interesse degli investitori, un’abitazione di 100 metri quadrati richiede un impegno economico che varia da 190 a 220mila euro, contro i 240, 280mila euro del 2007 (-21%). Anche a Marghera una casa economica viene in media 400 euro in meno a metro quadro in confronto all’anno pre-crisi. Prendendo la media di tutte le zone prese in considerazione, un alloggio di 100 metri quadrati richiede 32 mila e 600 euro in meno di sette anni prima. Mappa dei prezzi. In generale, le zone più economiche dell’intera terraferma sono due: aree come via Piave o via San Donà escluso Carpenedo, nella quale per 100 metri quadri in una abitazione “economica” bastano fra i 155 e i 190mila euro (contro 170- 235mila del 2007); o come quella di Favaro, che ha gli stessi prezzi. Naturalmente i costi a metro quadro più alti in assoluto si registrano a Mestre centro con una media di 2.700 euro e metro quadrato. Calo reale. I dati dell’Agenzia del Territorio si riferiscono alle comunicazioni ufficiali. Ma nel mercato immobiliare esiste anche una fetta di sommerso, frequente soprattutto nelle trattative fra privati. Prendendo in esame anche questo elemento, «possiamo dire che il costo al metro quadro nella terraferma veneziana sia calato anche del 30%», sottolinea Simonetto. «Il periodo è davvero difficile e quando la domanda precipita, precipitano anche i prezzi. Naturalmente per chi vuole investire questo è di sicuro un buon momento».

Gianluca Codognato

 

Transazioni scese a quota settemila

Vendere case di questi tempi è diventata una impresa. Quello che a inizio secolo era l’investimento perfetto, il mattone, ora è diventato un lusso per pochi. In tutto il 2013 si sono registrate nel Veneziano poco più di 7mila transazioni, contro le quasi 7mila e800 dell’anno prima e le circa 11mila e900 del 2008. Nel capoluogo le compravendite rispetto al 2012 sono rimaste pressoché invariate mentre sono crollate del 35,5% in confronto a sei anni prima. Il vero e proprio tracollo è avvenuto fra il 2011 e il 2012 quando in provincia, da un anno all’altro, si sono vendute 2.562 case in meno. Nel 2013 la situazione è ancora peggiorata ma in modo più soft. Particolarmente colpito il modello del modello. Nel Veneziano lo scorso anno le compravendite per questi tipi di abitazioni sono calate di 100 unità, mentre rispetto al 2008 se ne sono vendute 420 in meno. Naturalmente la crisi ha messo all’angolo anche il mercato del non residenziale. Partiamo dagli uffici: 233 compravendite nel 2013 contro le 361 del 2008 (-36,3%). Per quanto riguarda i magazzini si è passati da 1.175 a 786 transazioni (-33,1%). Rilevante anche il crollo nel settore dei box e dei posti auto: 9.732 compravendite sei anni fa, 5.875 lo scorso anno (-39,8%). Male anche i negozi: si è passati da 715 a 456 compravendite (-36,2%). Per quanto riguarda gli alberghi, le vendite (acquisizioni) si sono in pratica azzerate: erano state 17 sei anni fa, 3 invece lo scorso anno (-82,4%).

(g.cod.)

 

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