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«La lobby delle crociere vuole dare il colpo di grazia alla laguna. Scavare nuovi canali è vietato, e noi faremo ricorso all’Europa». I comitati «Ambiente Venezia» e «No Grandi navi» hanno presentato ieri in municipio il loro nuovo «libro bianco» sui danni prodotti dal «gigantismo navale». Un volume che raccoglie dati sulle emissioni dei fumi inquinanti e sull’erosione prodotta dal passaggio di navi fino a 125 mila tonnellate di stazza, curato dal docente Iuav Gianni Fabbri con scritti di Giuseppe Tattara, economista a Ca’ Foscari, Armando Danella (ex dirigente della Legge Speciale), Cristiano Gasparetto (Italia Nostra), Luciano Mazzolin e Silvio Testa. Cinquanta pagine che riassumo le motivazioni «scientifiche» della necessità di portare le grandi navi fuori dalla laguna. I comitati hanno inviato anche una lettera aperta al premier Matteo Renzi e ai componenti del Comitatone, in vista della riunione decisiva prevista per fine mese. «Scavare il canale Contorta», hanno spiegato Tattara e Mazzolin, «sarebbe come trasformare un sentiero di montagna in un’autostrada a quattro corsie. Vuol dire sventrare la laguna ed esporla al rischio di erosione, ripetendo lo storico errore fatto con il canale dei Petroli nel 1969». Sono dunque da scartare, insistono i comitati, le soluzioni alternative che prevedono nuovi scavi in laguna, anche perché vietati dalle leggi e dalle Direttive europee. Il libro bianco sarà distribuito oggi a Roma, dove una delegazione dei comitati parteciperà alla grande manifestazione nazionale contro le grandi opere. E il 7 e l’8 giugno, date di inaugurazione della Biennale architettura, per cui i comitati hanno annunciato una mobilitazione straordinaria di protesta «in difesa della laguna bene comune ».

(a.v.)

 

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