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AMBIENTE

È cominciato in Commissione Ambiente del Comune l’esame della seconda fase del progetto di trasformazione della Raffineria Eni di Marghera in “Green Refinery”; finito l’esame il Consiglio comunale dovrà esprimere le proprie osservazioni.
«La cosiddetta bio-raffineria potrà rappresentare una importante evoluzione del sistema, capace di integrarsi con il resto del polo chimico e, quindi, di orientarne gli sviluppi in discontinuità con il peggio e in continuità con il meglio della lunga e drammatica ma straordinaria storia del nostro polo industriale – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin – Il meglio dell’impresa e del lavoro, il meglio della tecnica e della scienza e della ricerca applicate».
È un investimento da 150 milioni di euro che garantisce occupazione e rafforza la presenza dell’impianto che rifornisce di carburante di vario tipo (benzina, diesel, gasolio, gpl, kerosene ecc) circa il 60% del mercato triveneto degli idrocarburi.
«Siamo in presenza di una trasformazione strategica, una delle prime vere evoluzioni del polo chimico di Porto Marghera verso una nuova stagione più sostenibile e più competitiva sul piano della qualità e della produttività» ha aggiunto Bettin. Il nuovo impianto verrà progressivamente alimentato, invece che con il greggio, con materie prime di origine rinnovabile, a cominciare dall’olio di palma (di origine certificata, non antagonista agli usi alimentari) ma in misura crescente integrato da oli esausti, oltre che da altra materia prima di origine vegetale (come le alghe).

(e.t.)

 

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