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Dolo. Nessuna deroga al termine ultimo del 26 giugno concesso ai dieci Comuni

Entro quella data è necessario reperire 134 mila euro, altrimenti sarà la chiusura

DOLO – L’ufficio del giudice di pace di Dolo si avvia a lasciare la Riviera del Brenta definitivamente. A gelare le speranze dei dieci sindaci del comprensorio è stato il presidente del tribunale ordinario di Venezia Arturo Toppan , che ha spiegato chiaramente in una lettera spedita al presidente della conferenza dei sindaci Gianpietro Menin che il termine del 26 giugno per reperire i fondi necessari al mantenimento della struttura va rispettato. I sindaci dei dieci Comuni della Riviera avevano chiesto proprio una proroga per inserire le quote parti nel bilancio di ogni ente visto che molti comuni il bilancio non l’hanno ancora approvato. «In risposta alla richiesta dei sindaci della Riviera», spiega Toppan nella risposta ufficiale inviata a Menin, «chiarisco che la tempistica degli adempimenti per il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace a spese delle amministrazioni comunali è stabilita da precisa disposizioni di legge. Le modalità operative sono state definite con direttiva del ministero della giustizia. Per questi motivi, è evidente che la proroga dei termini stabiliti non rientra nella competenza e nelle attribuzioni del presidente del tribunale che perciò la deve far rispettare ». Nello specifico il decreto ministeriale infatti recita che l’ufficio del giudice di pace rimanga a Dolo con l’obbligo per i comuni di accollarsi la spesa stimata in 134 mila euro l’anno di cui 95 mila euro per il personale. Trovare i soldi però non è facile . Il problema principale infatti è la carenza di fondi che gli enti locali a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità, non possono riservare a personale esterno alle loro stesse strutture. Per questo i sindaci si erano già ritrovati in riunione lo scorso maggio a Camponogara alla presenza anche dei segretari comunali, dei responsabili dell’ufficio personale e del settore contabile dei comuni della Riviera oltre ad una rappresentanza della camera degli avvocati di Riviera e Miranese per sostenere unitamente il mantenimento dell’ufficio a livello locale. Il presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera Gianpietro Menin confida ancora nel pronunciamento della Corte dei Conti, che però ad una analoga richiesta dei sindaci del comprensorio del Sandonatese, cioè di sforare il patto di stabilità o accantonare fondi fuori bilancio, ha risposto picche .

Alessandro Abbadir

 

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