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Il bilancio degli organizzatori dopo la manifestazione di sabato alla Marittima

VENEZIA «Se Renzi vuol dare un vero segno di discontinuità, questa è l’occasione. Il premier non si è ancora pronunciato sulle alternative agli scavi che il Comitato ha presentato, prima tra tutte il progetto De Piccoli alla Bocca di Porto del Lido che trova consenso tra i cittadini e i lavoratori portuali ». Il giorno dopo la manifestazione No Grandi Navi il portavoce Tommaso Cacciari fa un bilancio di com’è andata. «Il nostro obiettivo era raggiungere il migliaio di persone e, considerando che c’erano la Biennale, la Vogalonga e un sole cocente, siamo soddisfatti di aver raggiunto il numero prefissato. Ci aspettiamo adesso che nella prossima riunione tecnica e nel prossimo Comitatone diano ascolto ai cittadini che fanno l’interesse della laguna e non il proprio». Le proposte degli scavi del canale Contorta e del Vittorio Emanuele hanno ricevuto il parere negativo della commissione di impatto ambientale: «La soluzione è quella che proponiamo noi, che lo studio Duferco Italia Holding realizzerebbe, togliendo anche come concessionario il Consorzio che negli altri due casi risulterebbe il concessionario predisposto agli interventi, dato che il Porto ha camuffato lo scavo del Contorta presentandolo come progetto che tutela la laguna, grazie al quale dicono ci sarebbero più barene. Renzi dovrebbe anche intervenire su questo subito, togliendo il concessionario unico, e vediamo che cosa farà. In teoria la prossima settimana c’è la riunione tecnica e poi il Comitatone». Il giorno dopo la manifestazione è intervenuto anche Beppe Caccia: «C’è chi polemizza perché la mobilitazione di ieri avrebbe disturbato il traffico», osserva, «ma non ha mai voluto disturbare i traffici che hanno imperversato in città. Penso invece che quella di ieri sia stata una bella giornata per Venezia. Per cinque ore hanno impedito che i mostri del mare partissero, inquinando l’aria e mettendo a rischio la nostra città. Ma hanno anche spiegato che c’è un legame diretto tra la lobby che difende l’indifendibile traffico crocieristico in laguna e il sistema politico- affaristico, a partire dal Consorzio e dal suo monopolio sulle opere per la salvaguardia».

(v.m.)

 

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