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LE CIFRE DI AMBIENTE E ARPAV

Conte: 455 Comuni su 581 oltre gli standard europei, ora priorità al recupero energetico

VENEZIA – Rispetto al 28,4% del 2000, nel 2013 la raccolta differenziata, in Veneto, ha raggiunto il 63%, con ben 455comunisu 581 che hanno superato i parametri comunitari del 65%. «La soluzione vincente», ha spiegato il capo dipartimento regionale dell’ ambiente, Alessandro Benassi «è la raccolta porta a porta; i principali problemi si registrano dove ci sono poca densità abitativa, grossi flussi turistici o nelle grandi città». Un sistema che è stato adottato in 476 comuni su 581, pari al 68% della popolazione, garantendo una raccolta differenziata del 71%. «Lo scorso anno», ha sottolineato il direttore generale di Arpav, Carlo Emanuele Pepe «Ispra ha presentato il Veneto come la prima regione d’Italia, per cui il risultato è comprovato ». Obiettivo, verso il 2020, è quello di raggiungere il 70%, con un uso veramente residuale della discarica, che garantisca l’equilibrio tra impianti e rifiuti raccolti. «I risultati», ha commentato l’assessore veneto all’ambiente, Maurizio Conte «evidenziano il lavoro svolto e sono in linea con gli obiettivi del nuovo piano, che la prossima settimana sarà in audizione in settima commissione, che spero arriverà a breve in aula e che guarda alla riduzione dei rifiuti urbani, a favorire prioritariamente il recupero delle materie, a incentivare il recupero energetico e a minimizzare il ricorso alle discariche, molte delle quali sono già state chiuse negli ultimi anni, prevedendo anche un’ azione di bonifica dei siti in passato destinati a tal fine. Inoltre, il piano intende mettere in rete il sistema del rifiuto urbano e quello dei rifiuti speciali ». Conte ha concluso sottolineando alcuni dati del 2013 rispetto al 2010: la riduzione dell’8% dei rifiuti urbani, del ricorso alle discariche del 53% e l’aumento di recupero di materia del 5,3% (con un ulteriore 10% per quanto riguarda il rifiuto secco.

 

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