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Il camion porterà le sostanze pericolose all’inceneritore di Crotone. Il sindaco: «Da oggi dormiamo tranquilli»

MARCON – «Per Marcon questa è una data storica». Il sindaco Andrea Follini ha introdotto così la conferenza stampa che ha accompagnato l’uscita, ieri pomeriggio, dell’ultimo camion carico di pentasolfuri dall’ex stabilimento della Nuova Esa. «Da oggi – ha proseguito – sia noi, che gli abitanti dei comuni vicini, potremo dormire tranquilli, perché finalmente è cessato, con l’allontanamento dell’ultimo carico di questa pericolosa sostanza, lo stato di emergenza».
A “salutare” l’ultimo convoglio destinato all’inceneritore di Crotone c’erano, assieme a Follini, molti componenti della sua Giunta, la neo sindaca di Mogliano Veneto Carola Arena, il direttore di Ambiente Venezia Alessandro Benassi, il responsabile di Veneto Acque Alberto Vielmo, funzionari del Noe, tecnici e maestranze del pool d’imprese incaricate della bonifica e anche alcuni cittadini.
La prima fase dell’operazione risanamento, costata quasi 600mila euro, è stata, senza dubbio, la più delicata, giacché ha comportato l’avvio di 86 tonnellate del pericolosissimo pentasolfuro di fosforo agli impianti Hera-F3 di Ravenna e Mida di Crotone per la termodistruzione. Nessun carico, contrariamente a quanto era stato comunicato in precedenza, è stato avviato oltre i confini nazionali. L’intervento di bonifica proseguirà, ora, per smaltire i rifiuti di minore pericolosità (plastiche, terre, copertoni, ferodi, bombolette spray, idrocarburi ed altro materiale chimico) ancora stoccati nei vecchi capannoni di Via Fornace.
L’operazione (costo un milione e 400mila euro) prevede la messa in sicurezza dei restanti rifiuti da parte delle stesse ditte che hanno seguito fino ad ora la bonifica e il successivo incarico, sulla base di un nuovo bando di gara, all’impresa che dovrà provvedere al definitivo smaltimento. «Se Veneto Acque presenterà, a breve, alla Regione e ai Comuni di Marcon e Mogliano il relativo Piano per l’approvazione – ha concluso Follini – è possibile che per i primi mesi del prossimo anno l’operazione possa essere del tutto conclusa».

Mauro De Lazzari

 

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