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DOLO «Il consiglio comunale di Dolo è ingessato per colpa di una maggioranza che non è più tale. Il terzo rinvio del consiglio dedicato all’adozione del Pati dimostra, ancora una volta, comeil progetto politico e amministrativo del centrodestra e del sindaco Gottardo sia crollato dall’interno». Alberto Polo, capogruppo de “Dolo, Cuore della Riviera” commenta così l’esito del Consiglio di giovedì in cui il sindaco è stata costretta a rinviare ancora l’adozione del Pati (piano assetto territoriale intercomunale). Durissimo anche Mario Vescovi (Lega Nord), che chiede le dimissioni del sindaco. «In quattro anni di mandato non è riuscita a realizzare nessuna nuova opera né tantomeno di progettarne. In compenso ha aumentato tasse e tributi locali in contrasto con quanto aveva promesso in campagna elettorale. Per la sua incapacità di amministrare e condividere con i gruppi consiliari le scelte politiche che intende adottare, le chiedo di essere responsabile e di dimettersi». Dalla maggioranza fanno notare che alcuni consiglieri non hanno potuto partecipare al voto per presunte incompatibilità. «Il problema è di natura politica », obietta Polo, «la maggioranza non ha più i numeri: ne prenda atto». Il sindaco di Dolo ha deciso di chiedere la nomina di un commissario “ad acta” che adotti il Pati. Per Giorgio Gei (Ponte del Dolo) la questione, però, non è così semplice. «È l’ennesimo errore politico. La legge parla chiaro e il caso dolese è un caso politico e non tecnico. Un Pati condiviso con le minoranze ha i numeri per essere approvato, è la precaria maggioranza che non ha i numeri per imporre le sue scelte».

Giacomo Piran

 

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