Gazzettino – Autovie, stop all’aumento dei pedaggi
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
27
giu
2014
FRIULI V. G. – Il nuovo piano economico-finanziario prevede una minor crescita del costo dei biglietti
Ridimensionati gli impegni di spesa: da 2 miliardi previsti per la terza corsia a 1552 milioni
TRIESTE – Aumenti tariffari sensibilmente ridotti, sulla rete di Autovie Venete, e contenuti nella misura del 6% all’anno: è quanto “promette” il nuovo piano economico-finanziario che la società controllata dalla Regione Friuli Venezia Giulia ha spedito al Ministero delle Infrastrutture e a quello dell’Economia, nell’intento principale di conseguire una proroga della concessione in scadenza al 31 marzo 2017.
Come sottolineano il presidente Emilio Terpin e l’amministratore delegato Maurizio Castagna, rispetto al vecchio piano del 2009 che contemplava impegni di spesa per oltre 2 miliardi, una “spending review” mirata a sfrondare lavori non strettamente necessari sulla terza corsia dell’A4 (il nuovo casello di Alvisopoli e la sostituzione di quello di San Stino) ha permesso di contenere in un miliardo e 552 milioni la previsione finanziaria per i lavori ancora da realizzare, posto che già con risorse proprie Autovie ha messo in campo cantieri per 435 milioni.
In realtà, tuttavia, il fabbisogno effettivo per realizzare la terza corsia è minore: si sta sotto il miliardo a condizione di una proroga della concessione: più anni di tempo significano infatti maggiori incassi da pedaggi (con aumenti attenuati), ma anche la prospettiva di affiancare ai 130 milioni già iscritti nella legge di stabilità nazionale per il 2014 (30) e il 2015 (100) ulteriori risorse statali: si tratta di molto più che una speranza, considerato che il Governo Renzi ha appena sancito per decreto la valenza strategica della terza corsia Venezia-Trieste e le ha garantito risorse da attingere al cosiddetto “fondo residui” del decreto Fare dell’Esecutivo Letta. Con la differenza che d’ora in poi il Fondo sarà alimentato strutturalmente e non soltanto come effetto di una “risulta” da progetti di opere pubbliche finanziate ma non realizzate.
Novità importanti riguardano anche l’assetto dei lotti della terza corsia: il primo (Quarto d’Altino-San Donà) è ormai completato per tre quarti e potrebbe essere cosa fatta a fine anno, proprio quanto dovrebbe partire il terzo lotto (già da anni assegnato alle imprese Rizzani De Eccher e Pizzarotti) da quasi mezzo miliardo: nel nuovo piano si prevede di allungare il tracciato iniziale (dal Tagliamento a Gonars) per renderlo più funzionale: a ovest fino a Portogruaro e a Est fino al raccordo con la A23 a Palmanova.
Saranno spacchettati in mini-lotti, invece, il secondo lotto (San Donà-Portogruaro), ancora da appaltare, e il quarto (raccordo A23 – Villesse), da realizzare in seconda battuta ma entro il 2023, mentre la restituzione dei finanziamenti alla Cassa depositi (per ora 150 milioni) e alle banche è prevista entro il 2025. Sempre che la concessione venga allungata. Un benestare di massima è stato manifestato per le vie brevi dal Ministero delle Infrastrutture: si attende ora il disco verde decisivo dell’Economia.