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Paolo Costa manifesta preoccupazione per «l’ulteriore rinvio a ottobre del Tar sulle grandi navi e l’interminabile attesa per la decisione del Governo sulla scelta della via alternativa per raggiungere la Marittima senza passare davanti a San Marco. Che condannano la città e il porto crociere all’incertezza nei confronti delle compagnie, e rischiano di farci fare una pessima figura davanti all’opinione pubblica mondiale».
Nel commentare quanto reso noto ieri dal «Gazzettino», il presidente dell’Autorità portuale si augura che «quanto prima il Governo sciolga le riserve e avvii immediatamente le valutazioni preliminari per la scelta e la realizzazione della via alternativa. Perché in assenza di una decisione e indipendentemente da come si pronuncerà il Tar in ottobre, per la stagione 2016 le navi da crociera potrebbero entrare senza limitazioni lungo il percorso attuale fino alla Marittima come per le stagioni ante 2013. A quel punto, i sacrifici fatti volontariamente dalle compagnie di navigazione e l’impegno di tutti per proporre soluzioni diverse sarebbero stati vani».
Il rinvio del Tar e il silenzio del Governo, invece, suscitano l’ironia di Luciano Mazzolin dell’Associazione Ambiente Venezia, secondo cui «anziché provocare un nuovo pateracchio, forse è meglio che a Roma si prendano qualche mese in più. Fondamentale però è capire come vogliono procedere. Se esamineranno solo il progetto Contorta Sant’Angelo, saremo punto a capo. Se al contrario affronteranno anche gli altri progetti, non si tratterà di tempo perso. Tuttavia, in base a come sono andare fino ad oggi le cose, temo si tratti di una dilazione e nulla più. Provocata anche dal fatto che ora Venezia non ha un sindaco, e il commissario non è stato nominato».

Vettor Maria Corsetti

 

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