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Nuova Venezia – Autovie contro Mantovani.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

1

lug

2014

Risiko ai caselli. È scontro totale

Guerra nella serenissima

L’impresa dei Chiarotto vuole il controllo delle tratte venete

VENEZIA – La società si chiama Autostrada Serenissima, ma di serenissimo c’è molto poco in questo momento. Perché pur essendo quasi una scatola vuota, attorno a questa società si sta consumando una guerra senza precedenti tra soci privati ed azionisti pubblici. Per ora la conflittualità ha fatto saltare, venerdì sera, l’approvazione del bilancio 2013. Ma non è ancora finita. Autostrada Serenissima, che un tempo gestiva tangenziale di Mestre, bretella aeroportuale e il ricchissimo tratto Padova- Mestre, dal 2009 è diventata una società veicolo di nuovi investimenti infrastrutturali. Attualmente, è di fatto controllata dalla Impresa Mantovani di Padova, la società nell’occhio del ciclone perché gestita, fino a poco più di un anno fa, dal Grande Accusatore della tangentopoli del Mose Piergiorgio Baita. Proprio Baita cullava l’idea di trasformare la società nella vera cassaforte delle autostrade del Veneto, arginando l’avanzata del gruppo Gavio e degli altri grandi concessionari autostradali. Ma nel parterre azionario di Autostrada Serenissima, oltre a Mantovani, vi siedono ancora gli azionisti pubblici Autovie venete, la concessionaria della Regione Friuli Venezia Giulia (con il 17%), la Serenissima Partecipazioni che fa riferimento alla Brescia Padova (14,4%) e le Camere di commercio di Padova (9 per cento) e di Venezia (13%) con l’Autorità portuale di Venezia (il 5,75%). Mantovani, invece, è il maggior socio privato e controlla direttamente il 26,75% e indirettamente un altro 8,75% attraverso la Serenissima Holding della famiglia Chiarotto. Mantovani, oggi presieduta dall’ex questore di polizia Carmine Damiano tiene molto alla società anche perché ha in portafoglio due project molto importanti: quello della Nogara mare e quello del traforo delle Torricelle a Verona, in consorzio con altri. L’anno scorso Mantovani ha capitalizzato la società con un’iniezione di dieci milioni di euro, contro il parere degli altri soci pubblici, impegnati in altre operazioni (Autovie, ad esempio, è sotto pressione per la Terza Corsia dell’A4). All’assemblea di venerdì scorso, Autovie si è fatta rappresentare da un legale triestino, cercando di far slittare ogni decisione. Oltre al bilancio, l’assemblea doveva adeguare il consiglio di amministrazione ai nuovi equilibri sopraggiunti dopo l’aumento di capitale. Dei nove consiglieri di amministrazione, attualmente, ve ne sono soltanto sei. Alla fine, dopo un muro contro muro (Mantovani ritiene di aver diritto a una maggiora rappresentanza nel Cda) la riunione è stata aggiornata al 30 luglio. E in questo momento sono in corso dei contatti tra i soci pubblici (Autovie venete e Serenissima partecipazioni) proprio per cercare di trovare una mediazione. L’idea di Tosi (che, di fatto, guida la Serenissima partecipazioni) è quella di arrivare a un concessionario unico del Veneto.

Daniele Ferrazza

 

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