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Mira. Esposto alla magistratura dell’Associazione di Salvaguardia e della Cia

«Con questi natanti si dovranno rifare i ponti e spunterà la soluzione scolmatore»

MIRA – Navi lunghe 120 metri classe Sormovskiy, pensate per navigare sul Volga o sul Don in Russia, che pescano 4 metri di profondità. Ponti già costruiti completamente da rifare, costi che lieviteranno di centinaia di milioni di euro per realizzare il completamento dell’idrovia Padova – Venezia. E alla fine di fronte ad un progetto così scriteriato spunterà la soluzione scolmatore con la strada accanto. Quello che comitati e comuni non vogliono, ma che voleva fortemente l’ex assessore Renato Chisso. Sembra un film già visto, ma “la scenografia”, assicurano Carlo Crotti, presidente dell’Associazione Salvaguardia Idraulica del Veneziano e Padovano” e Luca Lazzaro della Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori, di Venezia, è già tutta scritta nel bando pubblicato dalla Regione per la realizzazione del progetto preliminare. Un’opera insomma che nelle intenzioni deve essere un canale navigabile di classe 5, ma che già dal bando sembra partire con il piede sbagliato. Sarà presentato un esposto alla magistratura. «Intanto», spiega Crotti, «aver fissato nel bando la portata d’acqua a 350 metri al secondo al massimo, è un errore. Avevano indicato più volte come la portata minima dovesse essere di 450 metri cubi al secondo, non siamo stati ascoltati». Poi la questione delle imbarcazioni. Nel bando regionale annunciato dall’assessore Conte e che costerà 1 milione e 200 mila euro sono espressamente indicate quelle di classe Sormovskyi, cioè delle navi lunghe dai 100 ai 120 metri con pescaggio di circa 4 metri (3,8). «Ma chi si vuol prendere in giro», dice Lazzaro della Cia, «si sa benissimo che indicando queste caratteristiche precise con l’altezza del tiraggio di queste navi e con la profondità di pescaggio che ha lo scafo, si va a realizzare un canale profondissimo, stretto, e con ponti completamente da rifare per far passare questi bestioni che transitano naturalmente in mega fiumi naturali come il Volga. Sull’Idrovia ne passerebbe uno alla volta. Basterebbe pensare a imbarcazioni più piccole che pescano 2,5 metri e portano anche 100 container al colpo». Ma il dubbio è un altro: «Questo bando regionale », conclude Lazzaro,«sembra volutamente sballato. Si farà fare un progetto per realizzare l’idrovia che constaterà l’irrealizzabilità dell’opera. A quel punto però si saranno buttati 1 milione e 200 mila euro in un progetto inutile. Chiediamo che la magistratura indaghi».

Alessandro Abbadir

 

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