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Gazzettino – Idrovia, bufera sul bando

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

19

lug

2014

IL PROGETTO – Previsti scavi per aumentare la profondità, ponti da rifare

Proteste da più parti contro le modalità previste dalla Regione, pronti gli esposti

I principi base dettati dalla Regione del Veneto per la redazione del progetto preliminare dell’idrovia Padova-Venezia sembrano non piacere a nessuno. Il bando di gara pubblicato nei giorni scorsi sul Bollettino della Regione del Veneto, ha scatenato un vero putiferio. Contro le modalità del progetto si sono già detti in disaccordo l’associazione “Salvaguardia Idraulica del Veneziano e Padovano”, la Confederazione Italiana Agricoltori di Venezia e altri esperti di idraulica e di navigazione interna. Anche i Comitati della Riviera del Brenta e Legambiente sono al lavoro per emettere un documento unitario contro le formule del bando. Si parla già di esposti alla magistratura.
Così, sull’opera che tutti vogliono e che dovrebbe cambiare il volto di una grossa fetta del territorio veneziano e padovano (e non solo dal punto di vista geografico), si abbatte una marea di polemiche che potrebbero ancora una volta ritardarne la realizzazione. Il primo e originario progetto redatto dall’Ufficio del Genio Civile di Venezia fu presentato il 18 agosto 1964. Mezzo secolo non è bastato per chiudere la pratica e ora è davvero una corsa contro il tempo. La presentazione del nuovo progetto scade a novembre 2014 e per accedere ai fondi europei è necessario presentare domanda entro il 31 dicembre 2014.
Una delle maggiori perplessità deriverebbero dalla classe di navi previste per il transito sull’idrovia. Navi lunghe 120 metri (classe “Sormovskiy”), pensate per navigare sui grandi e profondi fiumi russi. Ci sarebbe molto da scavare (le navi pescano a 4 metri di profondità) e bisognerebbe rifare gran parte dei ponti già realizzati. Forti dubbi anche sul fatto che il canale sia pensato per smaltire 350 metri cubi di acqua al secondo, mentre per avere la funzione di canale scolmatore in grado di diversificare le piene del sistema Brenta-Bacchiglione servirebbe una portata di 450 metri cubi al secondo. Il tracciato dell’idrovia misura oltre 27 chilometri e per completarlo con le altre opere di sicurezza idraulica è prevista una spesa vicina ai 500 milioni di euro. Il terminal logistico per il traffico acqueo da e verso il mare Adriatico è la zona industriale di Padova, ma anche il presidente di “Interporto Padova Spa”, Sergio Giordani, afferma che «servono troppi soldi e non se ne farà nulla».

Vittorino Compagno

 

A STRA E FIESSO – Sicurezza idraulica dei fiumi, due incontri sugli argini

Proseguono le manifestazioni per chiedere più sicurezza idraulica lungo gli argini dei fiumi Brenta e Naviglio Brenta, organizzate dal Comitato “Brenta Sicuro”, Legambiente Veneto e altre associazioni. Gli incontri sono nei punti più critici degli argini, in particolare dove si sono create frane sulle rive interne. Questa mattina alle 10.30 è il turno del territorio di Stra. Oltre al sindaco locale Caterina Cacciavillani, sarà presente anche il sindaco di Noventa Padovana, Luigi Bisato. Alle 11.15 la manifestazione si sposterà a Fiesso d’Artico, dove ad aspettare i dimostranti ci sarà il sindaco Andrea Martellato.

(v.com)

 

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