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Gazzettino – Ospedale di Padova, anno zero

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

29

lug

2014

Bitonci dice di no a “Padova Ovest” e propone di rifare sull’esistente

Il governatore Zaia: «Stop a stazione appaltante per il nuovo polo»

Tutto da rifare per il nuovo ospedale di Padova. Zaia e Bitonci hanno vedute differenti e il Comitato di coordinamento organizzato ieri dalla Regione a Venezia si è concluso con un nulla di fatto. Anzi: si riparte da zero. Bocciata la proposta Bitonci di restare nella sede attuale e annullato il progetto di nuovo ospedale a Padova ovest.
Il neosindaco di Massimo Bitonci ha puntato i piedi e sostenuto ad oltranza la soluzione “nuovo su vecchio” (ossia edificare sulla struttura ospedaliera esistente di via Giustiniani). Ci sono vantaggi e svantaggi per questa scelta. Ma, soprattutto la scelta di Bitonci, si scontra con quella del presidente Luca Zaia, tecnici e rettore Giuseppe Zaccaria che avevano ritenuto inadatta la posposta “nuovo su vecchio”. Il risultato è che si riparte come niente fosse stato. E soprattutto si bloccano le procedure per la costruzione del nuovo polo ospedaliero di Padova Ovest.
La giornata è stata decisiva e le parole importanti che il resoconto della riunione (70 pagine) è stato messo online nel sito della Giunta regionale; insieme a molti documenti presentati in ordine cronologico, e i rispettivi punti di vista sono stati espressi senza polemiche. Tuttavia, la faccia scura e il tono delle dichiarazioni di Bitonci all’uscita, facevano pensare che almeno da Zaia si aspettasse qualcosa di più.
“Un grande risultato – ha commentato il sindaco di Padova – siamo riusciti sia a bloccare la “soluzione Padova Ovest”, l’ospedale nuovo in un’area vicina allo stadio dichiarata più volte a rischio idrogeologico dalla Protezione. E anche ottenuto lo scioglimento di una commissione che non aveva più ragione di esistere. Commissione davanti alla quale ho sostenuto che, scopo precipuo di una buona amministrazione comunale, è interpretare i bisogni le aspettative e le istanze dei propri amministrati. Spiegando che la maggioranza dei padovani è favorevole al mantenimento dell’ospedale dove si trova oggi. Ma l’idea di costruire quello nuovo dove sorge il vecchio – parla sempre Bitonci – non ha raccolto i consensi necessari, malgrado la tendenza generale all’espansione sia sempre più superata dalla possibilità di riutilizzare aree già urbanizzate. Ora andrò in Consiglio comunale, per farmi attribuire la delega funzionale alla modifica dell’accordo di programma. Senza ritirare alcuna delibera, perché in materia non ce ne sono e l’ipotesi Padova Ovest è inserita solo nel Pat. Siamo tornati al punto di partenza. Ma comunque vada a finire questa partita fondamentale per la città, non lascerò che la zona dell’attuale ospedale cada nel degrado e diventi una nuova via Anelli”.
Il presidente Zaia ha spiegato che “senza il Comune e le sue competenze urbanistiche, è palese che il progetto del nuovo ospedale nell’area di Padova Ovest si ferma qui: impossibile andare avanti, ne auspicabile, privi della sua approvazione e di quella dei suoi amministrati. A questo punto – ha continuato il governatore – procederemo al blocco della stazione appaltante per il nuovo polo ospedaliero, e chiederemo al Comune la revoca di quanto sinora approvato. Faremo di tutto – ha concluso Zaia – per dare alla città la sanità che si merita”. Ma al momento, la prospettiva di un nuovo complesso a Padova Ovest è tramontata. Obiettivo resta quello di trovare una soluzione condivisa: in questo momento non sono in grado né voglio dire o anticipare alcunché. Quella di via Giustiniani non era accettabile per svariati motivi, evidenziati dalle relazioni tecniche del responsabile dell’edilizia sanitaria della Regione Antonio Canini e del direttore Claudio Dario. Non solo per l’altezza delle torri, superiore a quella della basilica del Santo, ma i tempi di realizzazione dell’opera (20 anni contro i 9 del progetto “nuovo su nuovo”). E anche per i costi (240 milioni di euro in più) e soprattutto per la presenza nell’attuale sito ospedaliero di aree di valore storico e archeologico, che avrebbero comportato continue interruzioni dei lavori”.
E i 50 milioni assegnati dal recente riparto dei fondi alle Ulss per realizzare il nuovo ospedale? “Non verranno toccati, né collocati altrove – ha concluso Zaia – Resteranno come noi a disposizione, in vista di una differente collocazione della struttura”.

Vettor Maria Corsetti

 

PROJECT FINANCING – Proposto dalla spa “Finanza e Progetti”

IDEE A CONFRONTO La piattaforma “Padova Ovest” pensata come polo di eccellenza per 970 letti.

Nel 2006 partì il progetto da 650 milioni.

Il nuovo ospedale di Padova è pensato come un ospedale di alta specializzazione, il faro dell’eccellenza veneta: 970 posti letto per 650 milioni di euro di costo, un bacino di 1 milione di abitanti. Ai costi si devono aggiungere la bonifica dell’area, 85 milioni; le infrastrutture stradali, 100 milioni; gli espropri, 40 milioni.
Il primo a parlarne è stato l’allora direttore dell’azienda ospedaliera Adriano Cestrone, nel 2006, con una delibera che invitava la Regione a inserire la nuova struttura nella sua programmazione. Con la delibera 129 del 22 dicembre 2008 il Comune (centrosinistra) inseriva nel Pat la posizione: Padova ovest, in un’area vicino al nuovo stadio. La Regione il 3 agosto del 2011 ha approvato il piano di fattibilità redatto da un’apposita Commissione tecnica. Nel marzo del 2012 è arrivata da una società di privati, “Finanza e Progetti spa” una proposta di project-financing fino ad oggi affidata alla valutazione dell’azienda ospedaliera di Padova. Infine il 2 luglio dell’anno scorso è stato redatto un Accordo di programmma fra gli enti interessati, Comune, Provincia, Regione, Università e Iov.
L’8 giugno di quest’anno Massimo Bitonci (Lega Nord) viene eletto sindaco di Padova. Nel suo programma il nuovo ospedale non è più collocato a Padova ovest ma nel cuore del sito attuale. Non una semplice ristrutturazione ma un ospedale nuovo demolendo la parte est che comprende le cliniche ostetriche la Pediatria, la Neurologia, le Malattie infettive, il Centro leucemie infantili. Al loro posto, nel primo stralcio, l’”ospedale della mamma e del bambino”, 400 posti letto, su 60mila metri quadrati e 14-15 piani. E poi il nucleo sostitutivo del monoblocco e del policnico, che andranno abbattuti, ovvero un edificio su 130mila metri quadrati di 15-16 piani. All’ospedale vecchio, il Giustinianeo, servizi medici e laboratori.

Mauro Giacon

 

L’OBIETTIVO – Un polo di alta specializzazione

Sì della Regione nel 2011

stop leghista «Irrealizzabile la proposta del sindaco Bitonci»

Tutto da rifare per il nuovo ospedale di Padova. Zaia e Bitonci hanno vedute differenti e il Comitato di coordinamento organizzato ieri dalla Regione a Venezia si è concluso con un nulla di fatto. Anzi: si riparte da zero. Bocciata la proposta Bitonci di restare nella sede attuale e annullato il progetto di nuovo ospedale a Padova ovest.
Il neosindaco di Massimo Bitonci ha puntato i piedi e sostenuto ad oltranza la soluzione “nuovo su vecchio” (ossia edificare sulla struttura ospedaliera esistente di via Giustiniani). Ci sono vantaggi e svantaggi per questa scelta. Ma, soprattutto la scelta di Bitonci, si scontra con quella del presidente Luca Zaia, tecnici e rettore Giuseppe Zaccaria che avevano ritenuto inadatta la posposta “nuovo su vecchio”. Il risultato è che si riparte come niente fosse stato. E soprattutto si bloccano le procedure per la costruzione del nuovo polo ospedaliero di Padova Ovest.
La giornata è stata decisiva e le parole importanti che il resoconto della riunione (70 pagine) è stato messo online nel sito della Giunta regionale; insieme a molti documenti presentati in ordine cronologico, e i rispettivi punti di vista sono stati espressi senza polemiche. Tuttavia, la faccia scura e il tono delle dichiarazioni di Bitonci all’uscita, facevano pensare che almeno da Zaia si aspettasse qualcosa di più.
“Un grande risultato – ha commentato il sindaco di Padova – siamo riusciti sia a bloccare la “soluzione Padova Ovest”, l’ospedale nuovo in un’area vicina allo stadio dichiarata più volte a rischio idrogeologico dalla Protezione. E anche ottenuto lo scioglimento di una commissione che non aveva più ragione di esistere. Commissione davanti alla quale ho sostenuto che, scopo precipuo di una buona amministrazione comunale, è interpretare i bisogni le aspettative e le istanze dei propri amministrati. Spiegando che la maggioranza dei padovani è favorevole al mantenimento dell’ospedale dove si trova oggi. Ma l’idea di costruire quello nuovo dove sorge il vecchio – parla sempre Bitonci – non ha raccolto i consensi necessari, malgrado la tendenza generale all’espansione sia sempre più superata dalla possibilità di riutilizzare aree già urbanizzate. Ora andrò in Consiglio comunale, per farmi attribuire la delega funzionale alla modifica dell’accordo di programma. Senza ritirare alcuna delibera, perché in materia non ce ne sono e l’ipotesi Padova Ovest è inserita solo nel Pat. Siamo tornati al punto di partenza. Ma comunque vada a finire questa partita fondamentale per la città, non lascerò che la zona dell’attuale ospedale cada nel degrado e diventi una nuova via Anelli”.
Il presidente Zaia ha spiegato che “senza il Comune e le sue competenze urbanistiche, è palese che il progetto del nuovo ospedale nell’area di Padova Ovest si ferma qui: impossibile andare avanti, ne auspicabile, privi della sua approvazione e di quella dei suoi amministrati. A questo punto – ha continuato il governatore – procederemo al blocco della stazione appaltante per il nuovo polo ospedaliero, e chiederemo al Comune la revoca di quanto sinora approvato. Faremo di tutto – ha concluso Zaia – per dare alla città la sanità che si merita”. Ma al momento, la prospettiva di un nuovo complesso a Padova Ovest è tramontata. Obiettivo resta quello di trovare una soluzione condivisa: in questo momento non sono in grado né voglio dire o anticipare alcunché. Quella di via Giustiniani non era accettabile per svariati motivi, evidenziati dalle relazioni tecniche del responsabile dell’edilizia sanitaria della Regione Antonio Canini e del direttore Claudio Dario. Non solo per l’altezza delle torri, superiore a quella della basilica del Santo, ma i tempi di realizzazione dell’opera (20 anni contro i 9 del progetto “nuovo su nuovo”). E anche per i costi (240 milioni di euro in più) e soprattutto per la presenza nell’attuale sito ospedaliero di aree di valore storico e archeologico, che avrebbero comportato continue interruzioni dei lavori”.
E i 50 milioni assegnati dal recente riparto dei fondi alle Ulss per realizzare il nuovo ospedale? “Non verranno toccati, né collocati altrove – ha concluso Zaia – Resteranno come noi a disposizione, in vista di una differente collocazione della struttura”.

 

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