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Gazzettino – E Mirano si scopre povera

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

3

ago

2014

IL CASO – Nel 2013 sono state 2645 le richieste di aiuto ai Servizi sociali

L’emergenza più grande è la perdita dell’abitazione

Dall’operaio che ha perso il lavoro alla ragazza-madre che non riesce a mantenere la figlia, passando per le famiglie sfrattate con l’incubo di trovarsi a vivere in macchina o sul marciapiede. Decine e decine di situazione strazianti, che vedono protagonisti molti immigrati stranieri ma altrettanti cittadini miranesi. Gente che fino a pochi anni fa aveva un lavoro regolare e una casa in comodo affitto, persone che mai avrebbero pensato di trovarsi in municipio con le lacrime agli occhi. Scene di grande disperazione che ormai all’ufficio Servizi Sociali sono diventate di ordinaria amministrazione, tanto che il Comune di Mirano si trova sempre più in difficoltà nel rispondere a tutti questi gridi d’allarme. I dati relativi all’attività del settore Sociale nell’anno 2013 fotografano una situazione davvero al limite: in 12 mesi le richieste d’aiuto sono state ben 2.645, mediamente 55 alla settimana. Numeri molto complicati per un’amministrazione comunale continuamente alle prese con i tagli dei finanziamenti da parte dello Stato. Di questi 2.645 accessi allo sportello, i casi che hanno comportato una presa in carico da parte del Comune sono stati 1.702, circa 200 in più rispetto all’anno precedente. Una fetta riguarda l’assistenza ad anziani e disabili che non per forza vivono in situazioni di povertà, ma dal documento del Comune (inserito nella relazione del Bilancio di Previsione 2014, pubblicata sul sito internet) emerge che l’emergenza più grande è quella legata alla casa. «A Mirano c’è un elevato numero di famiglie senza la possibilità di comprare o affittare un’immobile – si legge -. La graduatoria del 2013 per gli alloggi Ater ora vede inserite 131 famiglie, ma il numero di alloggi è molto esiguo rispetto a questa domanda». Il Comune è riuscito a sistemare 14 famiglie in alloggi comunali, collaborando con cooperativa «Villaggio Globale» e Ipab «Mariutto» per accompagnare altre famiglie nella ricerca di alloggi. Ma l’obiettivo dell’amministrazione-Pavanello è stato dichiarato da tempo: aumentare il numero di alloggi cambiando la destinazione d’uso di alcune strutture comunali, da gestire poi con una cooperativa sociale. «Un altro obiettivo per questo 2014 – conclude la relazione – è la promozione di accordi con banche locali per agevolare crediti e pagamento di mutui ai residenti che hanno perso il lavoro o che sono in cassa integrazione, sul modello di quelli già stipulati dal Comune di Venezia e da altri Comuni».

Gabriele Pipia

 

Separati in casa per colpa della crisi

MIRANO – Le situazioni più disperate sono quelle delle famiglie sfrattate costrette a cercare un tetto tra parenti o amici, ma nel contesto della crisi economica e dell’emergenze-casa si inseriscono anche tutte quelle famiglie che vorrebbero separarsi ma non possono permetterselo. A Mirano i casi di questo genere sono aumentati a dismisura: sempre più coppie decidono di lasciarsi o addirittura di divorziare, ma rimangono a vivere sotto la stesso tetto perché non hanno i soldi per trovare una nuova casa. Le situazioni di coniugi che vivono forzatamente assieme ormai abbondano, ma il problema più grande si verifica quando ci sono figli di mezzo. Questo discorso più ampio viene trattato a parte nella stessa relazione dei Servizi Sociali: «Un altro problema emergente è quello delle difficoltà relazionali che si riscontrano all’interno di famiglie con minori. Vi è un costante aumento di richieste d’intervento da parte del Tribunale dei Minorenni, in particolare nei casi di grave conflitto tra genitori».

(g.pip.)

 

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