Nuova Venezia – Tesoro delle tangenti Mose nascosto anche in Moldavia
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
14
ago
2014
Tesoro delle tangenti Mose nascosto anche in Moldavia
Patteggiamenti: ok della Procura di Venezia a 16 mesi per Gino Chiarini e a 2 anni con la confisca di un milione di euro per Neri, factotum di Mazzacurati
Nuova rogatoria internazionale dopo quelle con Svizzera, Croazia ed Emirati
Proseguono gli interrogatori degli imprenditori citati da Galan sui fondi neri
VENEZIA – Dove sono finiti i soldi dei fondi neri del Consorzio Venezia Nuova? La Procura di Venezia cerca in Moldavia il “tesoro” delle tangenti del Mose. Dopo aver già avviato rogatorie in Croazia, Canada, Svizzera, Regno Unito, Emirati – senza, per altro, aver ancora ricevuto risposta – ora è il fronte Europa dell’Est che i magistrati sondano con maggiore convinzione, in particolare quello con la più collaborativa Moldavia, con la cui magistratura il pm Stefano Ancilotto ha già lavorato nel 2008 in occasione dell’inchiesta che portò all’arresto dell’omicida Gheorghe Vacar, che uccise per rapina il commerciante veneziano Giampaolo Granzo. Così è pronta la richiesta per incrociare i nomi degli indagati con le banche dati moldave. Proseguono, intanto, gli interrogatori degli imprenditori tirati in ballo dall’ex presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, come finanziatori in “nero” della sua campagna elettorale 2005: dopo le smentite tramite giornale, ora devono arrivare quelle formali, che faranno scattare la nuova accusa di calunnia a carico del deputato di Fi. Così ha già fatto il veneziano Andrea Mevorach e così anche l’imprenditore Piero Zannon, che con i pm Ancilotto e Buccini hanno negato di aver consegnato a Claudia Minutillo 200 e 300 mila euro, come invece aveva denunciato Galan nel suo memoriale, accusando la sua ex segretaria di essersene appropriata. Per i magistrati è una calunnia: accusa che si aggiungerebbe così a quelle per corruzione delle quali deve rispondere. E si allunga, nel frattempo, la lista di quanti hanno concluso un accordo con la Procura per patteggiare: oltre una ventina di indagati, praticamente tutti quelli non “politici” e ancora in carcere come Galan agli arresti nel centro clinico del carcere di Opera, in attesa dell’esito del ricorso per Cassazione presentato dai suoi legali, contro l’ordinanza di custodia cautelare confermata dal Tribunale del riesame. Poi c’è il suo prestanome Paolo Venuti, l’ex assessore Renato Chisso e il suo segretario Enzo Casarin, ad esempio. Per loro si prospetta un rinvio a giudizio con rito immediato: la Procura ha tempo fino allo scadere dei sei mesi di custodia cautelare previsti per i reati contestati, che verrebbero così rinnovati in attesa del processo. Ieri si è aggiunto alla lista un nome importante: quello dell’ingegner Luciano Neri, accusato di essere il gestore unico (su ordine di Mazzacurati) del fondo nero del Consorzio Venezia Nuova, alimentato con i soldi pubblici pagati dallo Stato a fronte di fatture per lavori di salvaguardia mai effettuati. Non ha ammesso nulla, ma l’avvocato Tommaso Bortoluzzi e la Procura hanno raggiunto un’intesa per una pena di 2 anni e la confisca di beni per un milione di euro. Raggiunto ieri anche l’accordo con Gino Chiarini per una pena di 16 mesi: è accusato di millantato credito per aver fatto credere a Piergiorgio Baita di avere ascendenti sul giudice Claudio Tito per avere informazioni sulle indagini. Al patteggiamento hanno già avuto accesso – anche se per tutti manca ancora la convalida del giudice per le udienze preliminari Vicinanza – oltre che i maggiori protagonisti dell’inchiesta come Mazzacurati, Baita, Minutillo, anche gli imprenditori chioggiotti Mario e Stefano Boscolo Bacheto, Dante e Gianfranco Boscolo Contadin, Andrea Boscolo Cucco, l’ingegnere del Cvn Maria Brotto, l’ex direttore di Mantovani Nicolò Buson, il commercialista Corrado Crialese, l’ex magistrato alle Acque Patrizio Cuccioletta, Manuele Marazzi, Franco Morbiolo, l’ex segretario di Mazzacurati, Federico Sutto. Stanno trattando con ipm l’imprenditore Stefano Tomarelli (ai vertici del Cvn con Condotte Spa) e il faccendiere Mirco Voltazza.
Roberta De Rossi