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Nuova Venezia – Non va distrutta la laguna per le grandi navi

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

27

ago

2014

Appello al presidente Napolitano

COMITATONE «La scelta dello scavo Contorta deve essere rivista, i veneziani devono decidere per la loro città»

di Andreina Zitelli – Ex componente commissione VIA del Mose

Gentile Presidente, lei onora, ancora una volta, con la sua presenza questa nostra cittá di Venezia: una città umiliata, ferita dalla malversazione che si é consolidata attorno al progetto del Mose. Un progetto che è stato imposto alla città attraverso forzature procedurali basate sulla corruzione sistematica di molti livelli decisionali; politici, tecnici, collaudatori, controllori e controllati, risultano uniti in un coacervo indistricabile di collusione. Eppure, sino ad oggi, i lavoro del Mose continua. Nessuno del Governo e del Parlamento ha pensato di inviare a Venezia una seria ispezione per verificare la qualità dell’opera dopo le ammissioni di pareri e collaudi pilotati. Paradossalmente ciò è stato possibile attraverso gli strumenti cui la Legge speciale per Venezia assegnava il destino della Cittá e della sua laguna: il comitato misto dei ministri (vulgo Comitatone) e la concessione unica dello Stato al Consorzio Venezia Nuova, un sistema poi perfezionato con la Legge obiettivo e l’assegnazione dei fondi CIPE. Un meccanismo divenuto perverso che ha piegato gli organi locali e nazionali a poteri forti deliberati a sottrarsi a ogni controllo di legalità! Ora lei é qui, dove l’esperienza del Mose sembra non abbia insegnato nulla. Come se non bastasse l’esempio del Mose, la recente riunione del Comitato dei ministri per Venezia, ha scelto di fare avanzare, proponendolo di fatto come un “progetto di Stato” , lo scavo di un nuovo grande canale dentro la laguna per consentire alle grandi navi da crociera (il cui gigantismo insegue sempre maggiori dimensioni di profitto) di raggiungere Venezia, solo spostando le navi dal Bacino di San Marco alla laguna centrale, già notoriamente devastata dallo scavo del Canale dei Petroli di cui il nuovo canale è la continuazione. Il progetto trasforma un sottile canale lagunare nella più grande via marittima che si conosca destinata a trasportare i turisti. Il mondo scientifico sa che la tendenza alla trasformazione della laguna in un braccio di mare è dovuta allo scavo di due larghi canali (il canale Vittorio Emanuele, nel 1925, e il canale Malamocco-Marghera, 1969) che “ha prodotto forti correnti trasversali rispetto alla rete di correnti originale, con conseguente insabbiamento di alcuni canali ed erosione dei chiari e bassi fondali adiacenti. C’è una semplice domanda alla quale occorre rispondere. Possiamo essere certi che, il grande scavo del canale Contorta non avrà lo stesso effetto e non darà alla laguna di Venezia un’ulteriore spinta nella direzione di una ancor più grave degradazione ambientale e vulnerabilità urbana? Dov’è questa certezza – su basi scientifiche, non semplicemente chiacchiere – di cui hanno bisogno tutti i veneziani e tutti coloro che hanno a cuore il futuro di Venezia? (T. Spenser, Cambridge 2014)”. La risposta appare palese: per allontanare le navi dal Bacino di San Marco, si debbono trovare altre soluzioni che non comportino la distruzione ulteriore della laguna di Venezia. Anche i questo caso si avvera il paradosso che il Comitato previsto dalla Legge speciale per salvaguardare Venezia e la sua laguna nella sua decisione non esercita le funzioni attribuitigli di speciale tutela ambientale e morfologica della laguna ma di fatto cede alla pressione di interessi di parte dimostrando scarsa capacità di “governo” e scarsa sensibilità verso una città peraltro decapitata della sua democratica rappresentanza. Ci rivolgiamo a lei, Presidente, perché alla Città di Venezia sia restituito il diritto di decidere del proprio futuro e la decisione del Comitatone venga riverificata !

 

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