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Quattro ex sindaci primi firmatari del documento: Costa, Bergamo, Laroni e Rigo

ITALIA NOSTRA – Lettera al ministro Franceschini «Il canale mette a rischio la laguna»

Arriva la contro-petizione a favore dello scavo del Canale Sant’Angelo Contorta e i primi firmatari sono quattro ex sindaci di Venezia: Paolo Costa, Ugo Bergamo, Nereo Laroni e Mario Rigo. I “vecchi” amministratori della Serenissima sono tutti favorevoli all’avvio dei lavori, ma se gli ex primi cittadini dicono “sì”, Italia Nostra risponde con un secco diniego corredato da una lettera al Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini che tira in ballo anche l’Unesco. L’associazione ritiene che «lo scavo del canale Contorta acceleri e aggravi i processi di erosione della Laguna stessa, mettendola in grave pericolo». E ventila l’ipotesi che l’Unesco «decida di cancellare Venezia dai siti meritevoli di essere tutelati, con gravissimo danno allo Stato Italiano e alla credibilità internazionale del Governo».
Sulla questione si buttano a ruota libera i “No Global” e i “No grandi navi” che ieri pomeriggio si sono uniti alla protesta dei dipendenti comunali al Lido di Venezia portando alla ribalta l’argomento davanti alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. «Se ci sono i soldi per lo scavo del canale Contorta – ha detto il leader dei Centri Sociali Tommaso Cacciari – perché non ci sono i soldi per gli stipendi e per garantire i servizi alla città?». Il corteo è stato occasione per i centri sociali veneziani di tornare ai microfoni contro la concessione unica del Consorzio Venezia Nuova, gli sprechi del Mose e, una volta davanti al muro azzurro che affianca il Palazzo del Cinema e delimita la zona in cui è ancora sepolto l’amianto, per sparare a zero contro «un altro buco scandaloso di Venezia».
Pare che i dipendenti pubblici, ieri, abbiano apprezzato fino ad un certo punto la partecipazione dei centri sociali al corteo, verso la fine della protesta si è visto un piccolo momento di tensione tra le parti per l’utilizzo del microfono, secondo i comunali i “No global” avrebbero monopolizzato l’attenzione della manifestazione sulle problematiche ambientali della laguna.

 

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