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GRANDI NAVI – Casson presenta una nuova mozione

«Il Governo non faccia il furbo, perché il Senato ha dato indirizzi precisi che vanno rispettati». Questo è, in estrema sintesi, il contenuto della mozione depositata ieri in Senato e firmata da 45 esponenti di partiti politici diversi. Primo firmatario, come lo scorso febbraio, il senatore Felice Casson.
«La mozione approvata a febbraio era chiarissima – spiega Casson – impone trasparenza, rispetto delle regole e comparazione tra tutte le alternative al passaggio delle grandi navi davanti a San Marco. Il Comitatone, mandando alla Via solo il progetto del canale Contorta va contro l’indirizzo politico dato dal Senato».
Le firme, aggiunge Casson, sono state raccolte di corsa, tra una seduta parlamentare e l’altra. Ma è anche convinto che anche questa mozione come l’altra per Venezia avrà un amplissimo seguito.
«Il Governo – ammonisce il senatore veneziano del Pd – deve rispettare l’indirizzo politico che era stato dato molto chiaramente. Non ripercorriamo strade come quelle già percorse con il Mose, che hanno rivelato anche situazioni di tipo criminale».
Nel testo della mozione si accusa anche la Capitaneria di porto, di aver assunto “competenze improprie” nell’istruttoria tecnica di esame e selezione delle proposte progettuali “nonché dell’evidente conflitto di interessi in capo all’Autorità portuale di Venezia, che si presenta come progettatore, istruttore e decisore”.
Quindi, l’invito al Governo (con il quale Casson è stato in contatto anche pochi giorni fa) è di non prendere la strada sbagliata. In effetti, i segni di un certo imbarazzo sono rappresentati dalla mancanza di qualsiasi input alla procedura di valutazione di impatto ambientale, nel cui sito ancora nessun documento è stato depositato e pubblicato.
La scelta del Senato sarà di impegnare il Governo a fare in modo che “tutti i provvedimenti che riguardano il transito delle grandi navi da crociera a Venezia, i cui contenuti possano comportare complicazioni o travisamenti procedurali o peggio violazioni di norme legislative vigenti, vadano opportunamente resi coerenti con l’ordine del giorno approvato in Senato il 6 febbraio 2014″. Inoltre si chiede che “tutti gli accadimenti amministrativi prossimi futuri sull’argomento vengano garantiti dal confronto pubblico, con la trasparenza dovuta e dalla rendicontazione di tutti gli atti istruttori”.

Michele Fullin

 

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