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Il maltempo di quest’estate ha compromesso la raccolta

Angeli: «Speriamo che questa settimana ci sia il sole»

STRA. «La Riviera e il Miranese devono unirsi per rafforzare l’identità e il peso politico e amministrativo tra Venezia e Padova». Lo ha sostenuto Antonio Draghi, architetto ed esperto del territorio, durante il convegno “Miniera Riviera” che si è svolto venerdì in Villa Pisani. Il dibattito, organizzato in occasione della Riviera Fiorita, ha affrontato la tematica del turismo e del rilancio del territorio. Oltre a Draghi sono intervenuti Andrea Cunico Jegary in rappresentanza di “Territori del Brenta” e Roberto Astuni, proprietario del Bike Hotel “Alla Corte” di Bassano. «Bisogna creare un coordinamento tra Riviera e Miranese che formano il bacino del Basso Brenta» ha proposto Draghi «e bisogna superare la divisione provinciale perché Saonara, Noventa, Vigonza e Cadoneghe fanno parte del bacino del Brenta». Draghi ha sollecitato i comuni di Riviera e Miranese a creare un unico ufficio di promozione turistica. «Serve una gestione urbanistica unitaria del territorio e un regolamento unitario della cartellonista stradale» ha ribadito. (g.pir.)DOLO Vendemmia da incubo per l’area della Riviera del Brenta e del Miranese con un crollo della produzione che sfiorerà il 35% nel comprensorio dei 17 comuni. A tracciare un quadro davvero pesante con qualche spiraglio di miglioramento sono Pierantonio Angeli, direttore delle Cantine Riunite della Riviera di Dolo, e Fabio Livieri, sindaco di Campagna Lupia e responsabile Coldiretti del Miranese. Le cantine che producono doc della Riviera sono, oltre a quella di Dolo, anche Campodarsego, Noale e Premaore di Camponogara. Complessivamente la produzione di vino nell’area si aggira sui sessantamila ettolitri, quando qualche decina di anni fa raggiungeva e superava i centomila. A produrre più vino è la zona sud della Riviera, l’area di Campolongo, Campagna Lupia, Camponogara e l’area sud di Mira. Di queste quantità (cioè sui 60 mila ettolitri) il 15% è doc il resto è Igp. «Il problema per il doc della Riviera e i restanti vini Igp», spiega Angeli, «è che è piovuto troppo. Già per il Pinot grigio, cioè una produzione precoce, abbiamo registrato un calo di quantitativo del 25%. Ma non è solo questo elemento a preoccupare. Il calo di produzione si somma al fatto che tutto il vino, a causa della pioggia e delle basse temperature, avrà un grado , un grado e mezzo di alcol in meno del normale. Questo implica che portarlo alla gradazione normale sarà necessario concentrare le uve e il mosto riducendo così di un altro 10% i volumi delle uve raccolte». Angeli però non dispera completamente. «Bisognerà capire», dice, «come va la prossima settimana. La vendemmia sarà tardiva. Se farà un po’ di caldo forse riusciremo a recuperare in gradazione. La cosa più importante però è che non piova ancora, comprometterebbe davvero tutto». I vini sono svariati in Riviera «Per il doc della Riviera», dice Angeli, «produciamo Pinot grigio, Prosecco, Cabernet, Merlot e Refosco. Si tratta di vini che riusciamo a commercializzare direttamente ai ristoranti di Venezia, della Riviera e Miranese senza passare dalla rete vendita commerciale». Anche Livieri spera nel recupero. «La cantina di Noale», dice, «che si sta riprendendo dopo anni di difficoltà potrebbe risentire nella produzione delle forti piogge. Sarebbe un peccato, la viticoltura e l’agricoltura in questo comprensorio in questi ultimi anni stanno dando segnali di ripresa».

Alessandro Abbadir

 

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