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Mozione urgente dei Grillini: «Il governo annulli quel provvedimento in contrasto con le indicazioni del Senato». Domenica manifestazione in barca contro il Contorta

Via i progetti del Porto dalla Legge Obiettivo. La decisione della Conferenza Stato Regioni dell’aprile scorso «contrasta con l’ordine del giorno del Senato» e va annullata per carenza di motivazioni. Nella battaglia in corso sulle grandi arriva un siluro del Movimento Cinquestelle. Ieri a palazzo Madama il senatore veneziano Giovanni Endrizzi ha presentato una mozione urgente chiedendo al governo la modifica di quel provvedimento. Si chiede anche di «tutelare la laguna dallo scavo di nuovi canali e di prendere in considerazione l’ipotesi della bocca di Lido per i terminal delle navi da crociera, con una revisione del Mose». «Basta con questi scavi, distruggono la laguna», dice Luciano Claut, architetto e assessore all’Urbanistica del comune di Mira, «tutto il mondo ci chiede di smetterla, l’Unesco, lo stesso ministero dei Beni culturali. Bisogna anche modificare il progetto del Mose. Se le navi non passano più a San Marco non c’è più bisogno di avere i fondali a 12 metri». Una mozione che si aggiunge a quella firmata dal senatore veneziano del Pd Felice Casson e da altri 40 parlamentari di Pd, Psi, Sel, Gruppo Misto. Che chiede al governo di intervenire. Tensione alle stelle, perché nelle stesse ore il ministro dell’Ambiente ha dato il via alla procedura per la Valutazione di Impatto ambientale sul progetto dello scavo del Contorta, progetto predisposto dall’Autorità portuale. Con i tempi abbreviati della Legge Obiettivo i comuni hanno 30 giorni di tempo per fare le loro osservazioni al Sia (Studio di Impatto ambientale) preparato dall’Ufficio tecnico dell’Autorità portuale. Il Contorta prevede di scavare l’attuale canale da un metro e mezzo a dieci e mezzo di profondità, di allargarlo da dieci a cento scavando sei milioni e mezzo di metri cubi dal fondo della laguna. «Serviranno per costruire velme artificiali e 400 ettari di barene in laguna centrale», dice il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa, «il Contorta è l’unico modo per togliere le navi da San Marco». Ma anche questi, secondo i comitati e gli ambientalisti, sono interventi illegittimi». Un ricorso al Tar è già pronto da parte del Comitato No Grandi Navi. Che chiama tutti a raccolta per domenica pomeriggio. Grande manifestazione acquea – pacifica – per occupare la laguna dove le draghe dovrebbero cominciare a scavare. Un’altra battaglia come quella degli anni Sessanta contro il canale dei Petroli», dicono, «che ha portato all’attuale squilibrio della laguna e all’aumento delle acque alte». Ci saranno i comitati, ma anche sponenti politici come appunto i Grillini, Sel, la Sinistra, una parte del Pd, i movimenti per la separazione. Ma anche le remiere e le barche della Vela al Terzo, le associazioni. Una protesta per riaccendere i riflettori sul problema grandi navi. E sullo scavo del nuovo canale, che secondo gli oppositori «distruggerà la laguna».

Alberto Vitucci

 

Depositato in Regione il progetto Venice Cruise. 128 milioni e due anni di lavori

Terminal al Lido per cinque navi

Niente scavi di canali e niente passaggio delle navi davanti a San Marco. Più posti di lavoro e nessun problema logistico per il carico-scarico di passeggeri e bagagli. Cesare De Piccoli ha depositato ieri mattina in Regione a palazzo Linetti il suo progetto «Venice cruise 2.0., già protocollato al ministero per l’Ambiente. Un pacco di carte che contiene il progetto di massima del nuovo terminal passeggeri in bocca di Lido. «Siamo pronti all’esame e al confronto pubblico», ha detto ieri l’ex viceministro all’atto del deposito del suo progetto. Un lavoro realizzato dalla Duferco di Genova diretta dall’ingegner Ezio Palmisano, con contributi di esperti, architetti e ingegneri come Bruno Matticchio (società Ipros), Giuseppe Cristinelli (Iuav) che ha curato l’inserimento paesaggistico, Ballerini e Albanese per le opere marittime e gli aspetti geologici. Opera «compatibile con l’ambiente, «gas free» e rispettosa dei vincoli legislativi e urbanistici», scrive De Piccoli. Per realizzare il nuovo porto passeggeri a Punta Sabbioni ci vorranno circa 2 anni, un costo di 128 milioni di euro, inferiore a quello del Contorta. È prevista la realizzazione di una dighetta lunga 900 metri, parallela al molo foraneo di Punta Sabbioni, distante 220 metri dalla costa. Un ponte levatoio collegherà via terra le banchine al porto rifugio. Da terra arriveranno i camion dei rifornimenti, via acqua con battelloni ecologici da 800 posti i passeggeri. Le merci passeranno per il canale dell’Orfano, via San Clemente e non in canale della Giudecca. I passeggeri ci metteranno circa 50 minuti – come la nave – a trasferirsi da San Nicolò alla Marittima e viceversa. «Le operazioni di registrazione dei passeggeri e di carico scarico delle merci si svolgeranno in Marittima, come oggi», dice De Piccoli, «dunque non c’è timore per la perdita di posti di lavoro. Anzi, il lavoro aumenterà. I croceristi passeranno lo stesso davanti a San Marco, ma abordo di mezzi più piccoli e compatibili». Altro problema da risolvere l’impatto delle grandi navi sullo sky line del Cavallino. Un ostacolo su cui il Porto punta molto per mantenere le navi in Marittima. «Ci potranno essere due o tre navi insioeme», spiegano i progettisti, «con un picco la domenica e il sabato,. Nelgli altri giorni della settimana il movimento sarà minore. Sarà anche un terminal gas free, dice con orgoglio il progettista, con energìa autoprodotta da pannelli solari. La gara con il Contorta è partita. E gli ideatori di Venice Cruise 2.0 sono sicuri di vincerla.

(a.v.)

 

Mira. Anche i Democratici contro lo scavo del canale Contorta

MIRA – Il Pd di Mira prende le distanze dallo scavo del canale Contorta e sposa in parte le tesi del sindaco Alvise Maniero. La giunta mirese era stata l’unica al Comitatone a votare contro il progetto. «Considerato che la laguna di Venezia è bene comune e va conservata nella sua unitarietà con la città», spiega il segretario del Pd di Mira Albino Pesce, «Lo scavo del Contorta consentirebbe di far transitare le navi superiori a 96mila tonnellate per arrivare al Porto della Marittima, evitando il passaggio davanti a Piazza San Marco» . Il Pd di Mira però non la pensa come a Venezia, Chioggia o Cavallino. «Il progetto del canale Contorta», si legge in una not, «ha avuto l’autorizzazione dal Comitatone ad iniziare l’Iter per la Valutazione d’impatto ambientale non escludendo gli altri progetti che per caratteristiche tecniche avrebbero gli stessi presupposti per poter essere sottoposti alla stessa valutazione. Si ritiene quindi sbagliato che si valuti un solo progetto (quello dello scavo del Contorta). È opportuno analizzare anche gli altri progetti presenti o in via di definizione. Il Pd di Mira chiede una comparazione partendo dal presupposto di cautela del patrimonio storico e naturalistico e del rispetto delle potenzialità economiche».

(a.ab.)

 

 

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