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Nuova Venezia – Corteo in laguna contro il canale Contorta

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

21

set

2014

Oggi alle 14.30 da Punta della Dogana la manifestazione organizzata da “No Grandi Navi”

«Si tagliano soldi ai servizi sociali per colmare un buco da 48 milioni, ma per il Canale Contorta i 148 milioni di soldi pubblici non sono un problema». Tommaso Cacciari, portavoce del comitato “No Grandi Navi”, conferma l’appuntamento previsto per oggi alle 14.30 a Punta della Dogana per dare vita al corteo acqueo verso il canale Contorta, con tappa finale a Sant’Angelo delle Polveri dove ci sarà un momento dedicato ai discorsi. Chi non ha ancora trovato un passaggio in barca, può montare sulle imbarcazioni con posti vuoti. La protesta è stata organizzata per far sentire la voce dei cittadini, soprattutto dopo che ad agosto si è riunito il Comitatone, senza che la città avesse un rappresentante e che quindi potesse opporsi al progetto formulato da Costa e dall’Autorità portuale. In quell’occasione si è data la priorità solo al Canale Contorta, il favorito dal Porto, ma anche quello più contestato dai movimenti che lo vedono come fatale per l’equilibrio della laguna. Oltre a questo i manifestanti non vogliono che il Canale Contorta rientri nella Legge Obiettivo: «La storia non insegna», commenta Lidai Fersuoch di Italia Nostra, presente oggi, «e si sta facendo esattamente quello che è stato fatto con il Mose, quando non ha ricevuto l’approvazione del Via ma si è proceduto lo stesso. Noi ci saremo perché consideriamo illegittimo quello che sta succedendo. Mi domando dove siano i politici a Roma contro le grandi navi perché l’unico che si fa sentire è Felice Casson e ultimamente anche i 5 Stelle con i quali c’è stata un’intesa su questo tema». Lo scavo del Contorta prevede, appunto, di scavare l’attuale canale da un metro e mezzo a dieci e mezzo di profondità e di allargarlo da dieci a cento, togliendo sei milioni e mezzo di metri cubi dal fondo della laguna. «Siamo ancora di fronte a una grande opera che serve a mantenere gli interessi dei privati», continua Cacciari, «prelevando dai fondi pubblici. Qualsiasi soluzione dovrebbe invece pagarla il Porto, dato che il business delle crociere non ha alcun interesse pubblico». Oggi, oltre alle remiere, scenderanno in campo anche i rappresentati dei partiti politici locali, come parte del Pd, Sel e i 5 Stelle. Due giorni fa, oltre alla mozione rivolta a Roma per intervenire sulla questione firmata da Casson, anche i 5 Stelle ne hanno presentata una per ritirare il progetto dalla Legge Obiettivo. «Il gigantismo navale è destinato a crescere», ha concluso Tommaso Cacciari, «e lo hanno confermato anche i lavoratori portuali che hanno contribuito a realizzare il progetto De Piccoli».

Vera Mantengoli

 

La Fondazione Musei Civici a Ca’ Pesaro e l’Autorità Portuale alla Marittima sono pronte a esporre le foto nel 2015

Grandi navi, si farà la mostra di Berengo

“I mostri a Venezia” di Gianni Berengo Gardin arriveranno anche in laguna, il prossimo anno, come il grande fotografo ha sempre desiderato dopo i no più o meno “soft” che ha ricevuto in città quando l’ha proposta nei mesi scorsi. La sua mostra di fotografie sul problema delle Grandi Navi a Venezia è attualmente a Milano, per iniziativa del Fai – il Fondi per l’Ambiente Italiano – a Villa Necchi Campiglio, sino alla fine di settembre. Ma il prossimo anno arriverà certamente a Venezia e sono addirittura due le istituzioni cittadine in lizza per ospitarla. La Fondazione Musei Civici di Venezia, che potrebbe ospitare le magnifiche e impressionanti immagini di Berengo Gardin sul passaggio nel Bacino di San Marco delle gigantesche navi da crociera, nel museo di Ca’ Pesaro. E l’Autorità Portuale, con il presidente Paolo Costa che ha già scritto una lettera aperta a Berengo Gardin invitandolo a portare le sue fotografie in Marittima al Terminal Passeggeri. Il direttore della Fondazione Musei Civici Gabriella Belli, da parte sua, ha già incontrato di recente Berengo Gardin e il suo staff per offrire la propria disponibilità e il proprio interesse ad avere anche a Venezia le sue fotografie sulle grandi navi. Non si prospetta però alcun “derby” tra Fondazione musei e Autorità portuale per esporre a Venezia le immagini del grande fotografo ma piuttosto un “gentlemen agreement”. La Fondazione Musei potrebbe esporre a Ca’ Pesaro le foto di Berengo Gardin che sono attualmente a Villa Litta, eventualmente integrate, nel formato attuale. L’Autorità portuale potrebbe invece puntare su immagini di grande formato, quasi dei poster, più adatte ai grandi spazi della Marittima. Dettagli e tempistica sono da definire, ma l’esposizione delle immagini delle grandi navi di Berengo Gardin anche in laguna è ormai certa, ponendo fine, così, anche alla scia di polemiche dei mesi scorsi. Il Fai – che però non è riuscita a organizzare la mostra a Venezia in una sede prestigiosa come il Negozio Olivetti di Carlo Scarpa, che gestisce – ha voluto realizzare a Villa Necchi Campiglio a Milano l’esposizione, presentando anche la nuova campagna del Fondo per l’ambiente Italiano dedicata ai Luoghi del Cuore da segnalare per tutelarli, che include anche il canale della Giudecca, “segnato” dal passaggio delle navi da crociera. «La mostra a Venezia la voglio fare», aveva dichiarato Berengo Gardin all’inaugurazione, «ma in uno spazio pubblico, proprio perché il problema del passaggio delle navi da crociera e il loro impatto sulla città è un problema di tutti». E aveva denunciato il fatto che tre istituzioni pubbliche veneziane lo avevano tenuto «a bagnomaria» per oltre un anno, con una disponibilità apparente a realizzare l’esposizione, senza poi farne nulla. «È singolare che il Comune e il sindaco uscente abbiano preso posizioni contro il passaggio delle grandi navi da San Marco – aveva commentato ancora il fotografo – e poi non abbiano voluto questa mostra che ne documenta l’impatto. Nessuno mi ha mai fatto sapere esplicitamente che non voleva la mostra con le immagini delle Grandi Navi in Bacino di San Marco ma mi hanno fatto sapere che c’erano problemi di spazio, di calendario o di natura organizzativa, senza mai arrivare a una risposta precisa, fino a indurmi a rinunciare». Ora però la situazione è cambiata e potrebbe essere addirittura una doppia mostra sui “mostri a Venezia” quella che si prepara per il grande fotografo.

Enrico Tantucci

 

Gianni Berengo Gardin, 74 anni, è tra i maggiori fotografi italiani. Ha iniziato dal 1954 ad occuparsi di fotografia. Inizia la sua carriera di fotoreporter nel 1965, quando lavora per Il Mondo di Mario Pannunzio. Negli anni a venire ha collaborato con le maggiori testate nazionali e internazionali come Domus, Epoca, Le Figaro, L’Espresso, Time, Stern. Il suo modo caratteristico di fotografare, il suo occhio attento al mondo e alle diverse realtà, dall’architettura al paesaggio, alla vita quotidiana, gli hanno decretato il successo internazionale e lo rendono un fotografo molto richiesto anche nel mercato della comunicazione d’immagine. Molte delle più incisive fotografie pubblicitarie utilizzate negli ultimi cinquant’anni provengono dal suo archivio. Ha da tempo un forte legame con Venezia.

 

 

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