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Opzione Zero: un’opera inutile che costa miliardi. Oggi presidi nel Padovano

«Romea sicura subito» corteo con 150 persone

MIRA – Cartelli, striscioni e proteste sulla Romea. È stata una giornata di impegno e mobilitazione ieri in Riviera del Brenta, a Mira e Dolo contro la realizzazione della nuova autostrada Orte Mestre. In strada sono scesi oltre 150 militanti con cartelli coloriti e fischietti. I messaggi degli attivisti erano chiari: “Basta strade, basta cemento, solo panoce e formento”; “Solo una grande opera, casa e lavoro per tutti”, “Vogliamo la Romea sicura subito”. Momento clou l’attraversamento della statale 309 sopra un finto passaggio pedonale creato ad hoc per l’occasione. La manifestazione organizzata da Opzione Zero ha visto la partecipazione di Legambiente Riviera, Cia Emergency, Libera, Mira 2030, Comitato No Grandi Navi, Comitato Lasciateci Respirare Padova, Associazione per la Decrescita, Sel Movimento 5 Stelle il Ponte del Dolo e Mira Fuori del Comune. Con le associazioni a Dogaletto, Giare di Mira e Dolo c’erano tanti residenti e il sindaco Alvise Maniero in prima fila contro questa infrastruttura. Fra i presenti anche i famigliari di chi ha perso la vita in tragici incidenti agli incroci maledetti. La manifestazione è cominciata alle 9,30 sotto la pioggia e poi è proseguita a Giare di Mira. «La Romea commerciale» hanno detto Mattia Donadel e Lisa Causin per i comitati Opzione Zero «è una sciagura per tutto il territorio. L’opera dal punto di vista dei flussi di traffico non regge. Avrà secondo le previsioni 45 mila auto nel 2030. Una cifra risibile rispetto alle altre grandi arterie del territorio nazionale. Quest’opera viaggia sulla stessa logica, e con gli stessi rischi, delle altre grandi opere, quelli che hanno portato agli arresti eccellenti. I politici ora in galera devono restituire il maltolto ai cittadini. Invece di fare una grande opera già bocciata dalla Corte dei Conti, il governo si impegni a mettere in sicurezza l’attuale Romea che purtroppo miete vittime con assiduità, come dimostrato la notte scorsa». E a manifestare con i comitati c’erano anche tanti cittadini di Giare e Dogaletto. «Qualche mese fa» spiegano a Giare «ha perso la vita all’incrocio fra via Primo Maggio e via Giare un giovane investito mentre era in bicicletta. C’è ancora un mazzo di fiori che ricorda quella morte. Cosa aspettiamo? Sono anni che ci parlano di costruire sottopassi e attraversamenti pedonali in sicurezza e invece adesso vogliono buttare miliardi di euro su un’opera inutile». Poi la manifestazione sulla strada. I militanti hanno steso un finto passaggio pedonale e hanno cominciato ad attraversarlo avanti e indietro. Alcuni militanti hanno acceso dei fumogeni sulla strada e la viabilità per mezz’ora è stata interrotta dai carabinieri e dalla polizia locale per evitare che qualcuno venisse investito dalle auto. Le proteste a Mira e Dolo fanno parte di due giorni di mobilitazione “Stop Or- Me”. Altri presidi e volantinaggi c’erano ieri a Cavarzere e oggi a Piove di Sacco e alla chiusa di S.Marco a Ravenna. Dopo la tappa di Mira la manifestazione è proseguita nel pomeriggio allo Squero di Dolo dove sono stati collocati i gazebo di vari comitati e associazioni: Ci sono stati dibatti ed interventi, in collegamento con gli altri presidi e infine in prima serata il concerto del gruppo Osteria dei Pensieri.

Alessandro Abbadir

 

Il sindaco di Mira e i Verdi ribadiscono il “no”. Assenti gli esponenti del Pd

Maniero: «Siamo con chi protesta»

MIRA «Siamo dalla parte della gente che protesta, cercheremo di fermare quest’opera devastante. Non vogliamo la Romea commerciale nè a Mira nè da altre parti. La priorità è quella di trovare subito i fondi per mettere in sicurezza la Romea attuale che tanti incidenti provoca e ha provocato. Una richiesta che arriva dalla gente». È la posizione del sindaco di Mira Alvise Maniero. Con lui c’erano tanti esponenti dell’esecutivo, il presidente del consiglio comunale Serena Giuliato e la maggioranza dei consiglieri del Movimento 5 Stelle. Il sindaco ha contestato l’utilità della nuova autostrada lunga 400 km e dal costo preventivato di 10 miliardi di euro. Oltre ad essere estremamente impattante e pericolosa sotto il profilo ambientale e della salute, è «anche un’opera che non sta in piedi da nessun punto di vista». Non mancavano esponenti di caratura nazionale come il senatore Sergio Endrizzi. «Creare un’opera di questo genere» ha detto Endrizzi «è una assurdità. Dove sono questi senatori o deputati o esponenti dei partiti che parlano di sicurezza della Romea quando succede una tragedia? Quest’opera è una forzatura del governo in carica che la vuole far procedere ad ogni costo». Assenti gli esponenti del Pd sia locale che provinciale. Il Pd infatti su questo tema si trova in una vera e propria impasse con aree geografiche come Chioggia che spingono per l’attuazione del progetto e altre come la Riviera e il Miranese che sono dalla parte dei comitati. Durissima l’esponente nazionale dei Verdi Luana Zanella. «La Orte-Cesena-Mestre» dice «è un’opera dall’enorme impatto sull’ambiente, che massacrerebbe terreni agricoli preziosissimi, zone importantissime dal punto di vista ambientale e paesaggistico del Parco del Delta del Po e delle valli emiliane e venete mentre già nel tratto Ravenna Padova Mestre funziona benissimo l’autostrada esistente. Questo progetto, da sempre contestato da Verdi ed ambientalisti, unisce la destra e la sinistra, che trovano su questo modello sbagliato di sviluppo una convergenza sempre più solida».

(a.ab.)

 

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