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Spinea. la protesta di legambiente

SPINEA «Se il Comune pensa di abbattere pini marittimi sani, di oltre 40 anni, solo perché rovinano il marciapiede, sappia che le alternative non solo ci sono ma sono state già messe in pratica e con ottimi risultati». A parlare è il circolo di Legambiente del Miranese, che dà l’altolà al Comune di Spinea sul taglio dei 13 pini marittimi di piazza Marconi. «L’alternativa», spiega il presidente del circolo Pierluigi Paloscia, «è pulire e aerare le radici, come è stato fatto per esempio, su nostra pressione, in via Dante a Mirano, evitando così di abbattere 38 tigli». Allora Legambiente riuscì a bloccare il taglio degli alberi, portando un progetto di contenimento delle radici in grado di salvare l’albero. Ora l’associazione chiede anche a Spinea di valutare altre possibilità: «Come al solito si abbattono alberi sani escludendo ogni tipo di azione conservativa», tuona Paloscia, «ribadiamo che gli alberi sono bene comune di tutti i cittadini e per questo vanno tutelati e non immolati. Chiederemo conto dei reali motivi per cui il Comune di Spinea ha preso questa decisione, chiedendo all’assessore all’Ambiente di rivedere questa assurda posizione». Intanto in città prosegue la raccolta firme dei contrari all’abbattimento, proposta dal comitato “Difesa ambiente e territorio di Spinea”. Dal Comune però, per ora, nessuna retromarcia: la riqualificazione di piazza Marconi fa parte del progetto “La piazza lunga un chilometro”, con l’obiettivo di trasformare quello che attualmente è un parcheggio, in area polivalente, per ospitare manifestazioni ed eventi.

(f.d.g.)

 

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