Gazzettino – La piccola bottega si prende la rivincita
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
3
ott
2014
Basta megastore e negozi sterminati: ora torna in auge la piccola bottega. La corsa ad ingrandire gli esercizi commerciali, nella Marca, sembra essersi arrestata: a fine 2013, in provincia, si contavano 52 superfici di vendita tra i 1.500 e i 2.500 metri quadrati, una in meno rispetto all’anno precedente. Prima frenata di una tendenza alla crescita che neppure la crisi, finora, aveva scalfito (il bilancio dal 2008 ad oggi resta in attivo di 13 unità). Allo stesso modo, anche gli esercizi fino a 5mila metri (25 in totale) perdono tre rappresentanti in un anno e quelli di dimensioni ancora maggiori due (ora sono sei). Diminuiti anche i punti vendita tra i 51 e i cento metri quadrati, non solo nel confronto con l’anno prima (meno 55 unità), ma anche con il periodo pre-crisi (meno 110). A resistere ed anzi aumentare, sono invece i «micro», giunti a quota 4.386: dieci in più del 2012 e 171 in più in sei anni. La rivincita del piccolo commercio dato tante volte per morto? «Una popolazione che invecchia – risponde Renato Salvadori, presidente dell’Ascom Confcommercio di Treviso – ha bisogno di un servizio e di una vicinanza che solo il negozio di prossimità può dare. Cito un esempio per tutti: la rifioritura delle botteghe di ortofrutta. Secondo elemento, il terziario non solo è un motore propulsore dell’economia, ma diventerà sempre più rifugio per soggetti che non trovano spazio altrove. Perciò la crescita dei lavoratori indipendenti del commercio è solo agli albori: torneremo agli anni ’70» A scattare la fotografia del settore è uno studio della Camera di commercio. Nel complesso, nel Trevigiano, 1.357.357 metri quadrati sono coperti da strutture di vendita: nonostante un lieve calo (del 2,4%), resta la maggiore estensione tra tutte le provincie venete. È suddivisa in 11.484 negozi (meno 0,5% in dodici mesi). La categoria merceologica più rappresentata è quella dell’abbigliamento: 1.187 esercizi, seguiti da 821 alimentari e 443 ferramenta. Se queste tipologie sono in contrazione, aprono invece più tabaccherie (443, più 3,7% dal 2009), edicole e cartolerie (422, più 6,4) e soprattutto negozi di scarpe e pelletterie (276, più 15,3%). Si moltiplicano pure i supermercati (204 contro i 183 del 2008) e, di conseguenza, i loro dipendenti, passati da 2.964 a 3.652 in sei anni, mentre mancano all’appello due «iper».
Mattia Zanardo