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Sull’ex generale della Finanza deciderà il gip. Oggi Riesame su Casarin, ex segretario di Chisso

E la procura di Venezia conferma al Tribunale dei ministri la volontà di indagare sul senatore Matteoli

VENEZIA – La Procura di Venezia ha confermato, ieri, al Tribunale dei ministri la sua volontà di avviare un’indagine per corruzione a carico dell’ex ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, accusato dall’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati di aver ricevuto 400 mila euro per le sue campagne elettorali. Mazzacurati ha poi parlato di pressioni ricevute da Matteoli – accuse confermate da Piergiorgio Baita, ex presidente di Mantovani – per inserire nel grande affare delle bonifiche di Porto Marghera l’impresa del romano Ernesto Cinque, che avrebbe incassato parte degli utili senza aver mai mosso una benna. Al termine della sua lunga inchiesta – con l’acquisizione della testimonianza di Mazzacurati, per rogatoria in America, ma anche gli interrogatori di coindagati come Baita e l’ex magistrato alle acque Cuccioletta – il Tribunale dei ministri ha trasmesso gli atti alla Procura, perché esprima un suo parere: ieri, i pm dell’inchiesta Mose Ancillotto, Buccini e Tonini hanno ribadito per iscritto la loro volontà di indagare sull’ex ministro. Entro domani è attesa la decisione dei Tribunale, che pare andare verso l’autorizzazione a procedere, dal momento che tutti i testi hanno confermato le loro dichiarazioni. In ogni caso, in caso di via libera del Tribunale dei ministri, la Procura dovrà poi attendere dal Senato l’autorizzazione ad indagare. Un percorso ad ostacoli verso la possibile prescrizione. Intanto s’ingrossa la lista degli indagati eccellenti che chiedono di patteggiare. Da Milano – dov’è approdato uno stralcio dell’indagine – l’ex generale della Guardia di Finanza Emilio Spaziante ha chiesto di patteggiare la pena a 4 anni di carcere. Lunedì, era stato l’ex ad di Palladio Finanziaria Marco Meneguzzo a presentare una proposta di patteggiamento della pena a 2 anni e 6 mesi. Nessuna richiesta invece è arrivata da Marco Milanese, l’ex braccio destro di Giulio Tremonti, il quale invece – ritenendosi estraneo ai fatti contestati – ha deciso di affrontare il dibattimento che si aprirà davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano il prossimo 4 novembre. A Milano, Venezia ha passato l’indagine sulla mazzetta da 500 mila euro che Mazzacurati sostiene di aver pagato a Milanese – tramite Meneguzzo – per agevolare i nuovi finanziamenti del Mose da parte del Cipe. Altri 500 mila euro sarebbero invece stati pagati a Spaziante per avere informazioni sulle indagini e alcune verifiche fiscali. Mentre si attendono a giorni le decisioni del giudice per le indagini preliminari Roberta Marchiori in merito alla richiesta di scarcerazione per motivi di salute presentate dal difensore dell’ex assessore Renato Chisso, oggi il Tribunale della libertà discuterà l’appello presentato dalla difesa di Enzo Casarin (ex segretario di Chisso), contro la custodia in carcere. Il 7 ottobre toccherà all’appello del commercialista Paolo Venuti, accusato di essere il prestanome di Galan: l’ex governatore attende in carcere di conoscere la data del ricorso in Cassazione contro il suo arresto.

Roberta De Rossi

 

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