Nuova Venezia – Off shore in dirittura. Il 27 riunione a Roma
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
11
ott
2014
Costa: «opera necessaria»
VENEZIA – E il Porto va avanti con il progetto off shore, la piattaforma d’altura da 3 miliardi di euro che dovrebbe accogliere in un prossimo futuro le petroliere e le grandi navi porta container. L’Autorità portuale ha annunciato ieri la convocazione da parte del ministero delle Infrastrutture di una riunione della Conferenza dei servizi (il 27 ottobre a Roma) per «acquisire le ultime osservazioni da parte di tutti i soggetti pubblici e privati interessati alla realizzazione dell’opera». «È l’ultimo passaggio amministrativo prima della sottoposizione del progetto al Cipe», commenta il presidente del Porto Paolo Costa, «per l’approvazione definitiva e la definizione del finanziamento in partenariato pubblico-privato». Un’altra grande opera «necessaria», secondo Costa, «per realizzare un grande sistema portuale off shore-onshore capace di garantire l’accessibilità nautica allo scalo nonostante i limiti alla profondità dei canali imposti dalle barriere mobili del Mose».
Una questione che torna a far discutere. «Il Mose non servirà e comunque è stata persa la scommessa di far convivere salvaguardia e portualità», ha detto l’ingegnere Luigi D’Alpaos. Per quello il Consiglio comunale (sindaco Costa) aveva chiesto venisse realizzata a Malamocco anche la conca di navigazione da affiancare al Mose. Ma dopo nemmeno dieci anni la conca è già piccola. Lo stesso Costa aveva chiesto al Magistrato alle Acque, che l’ha costruita con il Consorzio Venezia Nuova, di «adeguarla» alle nuove grandi navi. Invece si è scelta adesso al strada dell’off shore. Solo per le merci e non per i passeggeri, costo minimo 3 miliardi di euro. Ma la prima tranche di finanziamenti attesa dal Cipe (100 milioni) è stata stralciata. E la vicesegretaria del Pd Deborah Serracchiani ha in sostanza bocciata l’opera. Che però continua il suo iter.
(a.v.)