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Ho letto sulla “Nuova Venezia”di qualche giorno fa che il sindaco di Santa Maria di Sala, Fragomeni, ha deciso di consentire a chi vive nelle case di campagna di edificare in prossimità dell’abitazione le case dei figli: non più, dunque, semplici ampliamenti dell’esistente, ma fabbricati completamente separati dalla casa paterna. Questo provvedimento, apparentemente innocuo, è in realtà deleterio, poiché non fa altro che incentivare il famoso e perniciosissimo fenomeno dello “sprawling” urbano, cioè il processo di cementificazione progressiva del territorio agricolo tramite la diffusione sparsa di fabbricati. Si tratta di un fenomeno assolutamente antistorico e fortemente biasimato dall’opinione pubblica, che la moderna visione politica tende a disincentivare sempre più ma di cui, evidentemente, ancora troppi politici appartenenti alla vecchia “scuola” sottovalutano le gravissime conseguenze a lungo termine. Il progetto di legge regionale attualmente in discussione e promosso da tutti gli schieramenti politici mira proprio a disincentivare in ogni modo questo pericoloso fenomeno che mina la sopravvivenza stessa del paesaggio agricolo nostrano. Sollecito la Regione Veneto a impugnare il provvedimento del sindaco di Santa Maria di Sala.

Francesco Boato – Mirano

 

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