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Nuova Venezia – I comitati: “Costa si deve dimettere”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

19

ott

2014

Grandi Navi. Italia Nostra, Gruppo 25 aprile e altre associazioni scrivono al governo: «Il Contorta è devastante»

«Basta scherzare con l’acqua. Il progetto di scavo del Contorta è devastante, e al governo chiediamo di rimuovere dal suo incarico il presidente del Porto Paolo Costa». Si alza il livello dello scontro sul nuovo progetto di canale in laguna. E un gruppo di associazioni (Italia Nostra, Venezia cambia 2015, Gruppo 25 aprile, Ambiente Venezia, Comitato No Grandi Navi, Venessia.com, Gruppo Poveglia, Venezia Viva) ha deciso di chiedere al governo le dimissioni del presidente del Porto. Sono state inviate al ministero dell’Ambiente altre dodici osservazioni molto critiche sullo Studio presentato dal Porto. «La valanga di obiezioni presentate dai cittadini», si legge in una nota congiunta, «nonostante i tempi ristretti imposti per la Valutazione di impatto ambientale e le forzature procedurali non hanno ottenuto l’effetto sperato dal proponente ma, al contrario, hanno rafforzato i sospetti». «Che adesso trovano conferma nelle osservazioni presentate al ministero dell’Ambiente da autorevoli esperti», commenta Marco Gasperinetti, portavoce di 25 aprile, «che dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio la superficialità della documentazione presentata a supporto dello scavo». «Viste le tante irregolarità e carenze denunciate da soggetti diversi», conclude la nota, «chiediamo subito un passo indietro a chi sta mettendo a rischio la città e la laguna, ma anche le prospettive di sviluppo del suo porto». Il clima si fa sempre più rovente, in vista della chiusura dei termini per la presentazione delle osservazioni. Comune. Concluso anche il lavoro di Ca’ Farsetti e degli esperti dell’assessorato Ambiente affiancati da studiosi del Corila, delle Università e del Cnr. Il contenuto del rapporto sarà reso noto a fine settimana, dopo l’approvazione del commissario nella veste di Consiglio comunale. Molte le perplessità, non soltanto procedurali, contenute nelle osservazioni. Soprintendenza. Nei giorni scorsi sono state inviate a Roma le osservazioni firmate dalla Soprintendenza ai Beni paesaggistici. Sarà il ministero dei Beni culturali a inoltrarle formalmente all’Ambiente. Il ministro Franceschini e la sottosegretaria Borletti Buitoni hanno ribadito più volte la loro contrarietà allo scavo in laguna («A un certo punto avevamo pensato di mettere il vincolo», ha detto la Buitoni) e adesso potranno avvalersi di studi e ricerche in particolare sull’impatto degli oltre 400 ettari di nuove velme e barene previste dal progetto del Porto per utilizzare i 6 milioni e mezzi di fangi scavati dai fondali. Ecoistituto. Inviate a Roma anche le osservazioni del gruppo di studio canale Contorta che per l’Ecoistituto ha messo a punto studi e rilievi per dimostrare la «non compatibilità ambientale» del progetto Contorta, canale largo 14 metri che si vorrebbe portare a 120, profondo dieci metri e mezzo rispetto ai due attuali. Il gruppo composto da Andreina Zitelli, Giovanni Fabbri, Franco Migliorini, Marco Zanetti, Alberto Bernstein, Francesco Pedrini, Ezio Castelli e Michele Boato definisce lo scavo «massimamente intrusivo nel sistema lagunare». Ci sarebbe anche un problema di erosione e di sicurezza per le navi nel canale dei Petroli. Italia Nostra. Altra osservazione inviata da Italia Nostra riguarda i problemi di maggiore inquinamento ambientale che si avrebbero allungando il percorso delle navi e facendole restare in Marittima, a ridosso dei quartieri abitati.

Alberto Vitucci

 

D’Alpaos: “Lo scavo produce erosione”. Renzo Scarpa firma cinque osservazioni.

Lo aveva anticipato il professor Luigi D’Alpaos, ingegnere idraulico dell’Università di Padova. Il passaggio di grandi navi nel nuovo canale scavato in laguna centrale potrà accelerare i fenomeni di erosione». Critiche contenute nelle osservazioni inviate in queste ore al ministero per l’Ambiente, come richiesto dalla procedura di Impatto ambientale. «Il nuovo canale certo non farà bene alla laguna», dice D’Alpaos. Che dimostra, rilievi alla mano, gli effetti negativi dello scavo dell’altra grande autostrada, il canale Malamocco-Marghera scavato tra le polemiche alla fine degli anni Sessanta. Un canale che deve essere arginato e continuamente scavato. Perché il passaggio di una grande nave, pur non producendo onde visibili in superficie, causa la perdita di sedimenti e l’erosione. Concetti contenuti anche in cinque osservazioni sugli impatti della nuova grande opera inviati ieri al ministero e firmati dall’ex consigliere comunale Renzo Scarpa.

(a.v.)

 

 

L’INTERVENTO – Prima del Canale Contorta si studi il Piano morfologico

Il dibattito in corso sull’escavo del Canale Contorta ha comprensibilmente richiamato le possibili relazioni con l’aggiornamento del “Piano morfologico” per la laguna, ultimato alla fine del 2010 e in fase di valutazione da parte degli organi competenti. Inevitabilmente si sono anche tirati in ballo presunti asservimenti del Piano a obiettivi di parte. Le polemiche strumentali non sono certamente utili agli scopi della salvaguardia della laguna di Venezia e vogliamo pertanto chiarire due questioni importanti: 1) le analisi e le indicazioni contenute nel documento di piano consegnato nel 2010 rappresentano l’obiettiva valutazione delle tendenze evolutive idrauliche, morfologiche e ambientali della laguna, e dei relativi possibili interventi, ottenuta al meglio delle attuali conoscenze; 2) la formulazione degli scenari del Piano, come pure il completamento delle analisi modellistiche, sono avvenuti in tempi anteriori al momento in cui il “Progetto Contorta” è stato avanzato. Pertanto, diversamente da quanto si potrebbe desumere da alcuni interventi recenti, il Piano Morfologico NON contiene valutazioni degli impatti idraulici e morfologici del proposto Progetto Contorta. Ora che tale progetto viene proposto con decisione, troviamo piuttosto sorprendente che le (sommarie) indagini idrodinamiche e morfodinamiche svolte a suo supporto non tengano conto del mutato assetto lagunare previsto nel Piano morfologico, ormai precisamente delineato. Ovvero quel che stupisce non è che venga proposto l’escavo del Canale Contorta, ma piuttosto che non siano da tempo state promosse indagini per quantificare, dettagliatamente e nel contesto dell’aggiornato Piano morfologico, i cambiamenti che la realizzazione del Progetto Contorta inevitabilmente porterebbe nel delicato assetto della zona centrale della laguna. Si minimizzano invece tali conseguenze e le si liquidano come di banale quantificazione, preferendo sottacere quel che passate esperienze dovrebbero aver insegnato (se i moderni strumenti modellistici fossero stati disponibili al tempo dell’escavo del Canale Malamocco-Marghera forse la laguna centrale non si troverebbe nell’avanzato stato di erosione che oggi tutti constatiamo!). In conclusione, riteniamo sia importante non dimenticare che una pianificazione trasparente deve partire da una condivisa conoscenza degli impatti, in modo che ciascuno possa prendersi le proprie responsabilità al momento di compiere scelte che lasceranno il loro segno sul tessuto lagunare per il prossimo secolo almeno.

Marco Marani Professore straordinario, Università di Padova Professor, Duke University (USA) Stefano Lanzoni Professore ordinario, Università di Padova Andrea Defina Professore ordinario Università di Padova Responsabili per le discipline dell’idraulica e della morfodinamica dell’Aggiornamento del Piano Morfologico per la laguna di Venezia (2006-2010)

 

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