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Nuova Venezia – No Pedemontana, proteste e un arresto

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

22

ott

2014

L’apertura dei cantieri trevigiani segnata dai comitati. Agricoltore tenta di forzare il blocco ma rischia di travolgere i Cc

ALTIVOLE – Doveva essere una dimostrazione della politica «del fare» che tanto piace agli amministratori. Si è trasformata in una cerimonia segnata dalla protesta dei comitati ambientalisti contro la Superstrada Pedemontana culminata con l’arresto di uno dei manifestanti, che ha tentato di forzare il blocco imposto da un vistoso cordone di polizia e carabinieri. La consegna del cantiere trevigiano della Spv (Superstrada Pedemontana Veneta) diventa, per la prima volta, cronaca giudiziaria. I carabinieri hanno infatti arrestato l’agricoltore 64enne di San Zenone degli Ezzelini Marino Fogal, uno dei tremila proprietari espropriandi della Spv. Tra gli irriducibili perché non ha mai sottoscritto alcun accordo con la società che sta costruendo la Spv. L’anziano avrebbe cercato di passare con il proprio trattore lungo una strada interdetta al traffico da un cordone di polizia e carabinieri. Nella concitazione, ha rischiato di travolgere un capitano dei carabinieri, un dirigente della polizia e un terzo militare. Attualmente agli arresti domiciliari, sarà processato per direttissima per violenza a pubblico ufficiale. Sul palco delle autorità, inevitabili le facce scure e la fretta di concludere una cerimonia a questo punto rovinata del tutto. Dentro c’erano il sindaco di Altivole, Sergio Baldin, il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, il commissario per la Spv Silvano Vernizzi, il presidente dell’impresa di costruzioni Matterino Dogliani e il governatore Luca Zaia. Fuori una cinquantina di espropriandi, ambientalisti e rappresentanti dei comitati con in mano striscioni e cartelli che andavano dritto al cuore del problema: «Prima il Veneto, tra mazzette e manette», con tanto di foto di Renato Chisso insieme al governatore Luca Zaia. «Oggi le Grandi Opere sono dipinte come la summa del male – ha spiegato Vernizzi – oggetto delle corruttele più empie. Non è proprio così. Nessuno si chiede perché Martellago o Scorzè non vanno più sotto acqua: ebbene, è grazie al Passante, perché dentro alle grandi opere sono previste anche imponenti opere di difesa idraulica e fanno bene al territorio. Il mandato politico che abbiamo ricevuto da Zaia è che quest’opera va fatta e finita nei tempi. Saremo di parola». Il governatore del Veneto, dal canto suo, ha ringraziato gli espropriati per aver accettato di cedere le aree: «Ricordo che quest’opera doveva essere un’autostrada, vent’anni fa, al tempo del progetto di Bonifiche. Ora è una Superstrada e non più un’autostrada, la fascia di rispetto inferiore consuma meno territorio. Questa Spv ha ascoltato molto il territorio e le istanze degli enti locali, basta ricordare che il 70% è in trincea. Ma va fatta e completata entro il 2018 perché lo chiede il Veneto, per essere collegato più velocemente. Da Conegliano si potrà arrivare a Bassano del Grappa in poco più di venti minuti». Corposo il piano economico finanziario dell’opera, che complessivamente raggiunge i 3,1 miliardi di euro (2,258 di opere e 900 milioni di ammortamenti e oneri finanziari). Sul punto, l’impresa Dogliani – rappresentata anche dal direttore generale Matteo Dogliani – appare tranquilla: «Siamo in chiusura di accordo con un consorzio di banche, per adesso stiamo lavorando con i soldi pubblici e con un nostro equity da 500 milioni».

Daniele Ferrazza

 

Tra il pubblico spunta anche Fasiol. E gli amministratori applaudono

TREVISO. Tra il pubblico della cerimonia dell’avvio del cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta nel Trevigiano c’era anche l’ingegnere della Regione del Veneto Giuseppe Fasiol, responsabile del procedimento della Spv. A giugno era stato arrestato nella grande retata del Mose, ma il Riesame lo aveva scagionato immediatamente da ogni accusa annullando l’ordinanza di custodia. Alcune intercettazioni riferivano a un tentativo di coinvolgimento nel cerchio dei furbetti delle tangenti, ma la sua posizione è stata subito chiarita. «Se siamo a questo punto – ha spiegato Vernizzi – si deve anche alla essenzialità della sua figura e alle sue capacità professionali». Il pubblico, prevalentemente di amministratori, è scoppiato in un lungo applauso. Anche il governatore Luca Zaia ha ricordato il ruolo dell’ingegner Fasiol, «che si è fatto parte diligente in questa opera». Quasi un risarcimento morale ai commenti «giustizialisti» dei primi giorni. Quanto alla Superstrada Pedemontana, Zaia ha ricordato che i giovani sotto i 25 anni e gli anziani sopra i 65 non pagheranno pedaggio, e i residenti nel raggio di 50 chilometri ne pagheranno metà per un arco di dieci anni.

 

Oggi verrà processato per direttissima

L’agricoltore in manette «Non volevo far male»

SAN ZENONE – Quando i carabinieri recitano il reato per cui è stato arrestato – violenza a pubblico ufficiale – Marino Fogal si passa la mano tra i capelli e scuote la testa: «Non volevo far male a nessuno, tanto meno ai carabinieri. Ma purtroppo mi stavano scappando i cavalli…» Anche se era in sella ad un trattore: «Ero bloccato, con un poliziotto da una parte e un carabiniere dall’altra: quello che volevo fare era solo avere una mano libera per sbloccare la frizione o mettere la marcia in folle. Se avessi obbedito all’ordine di alzarmi, allora sì che avrei fatto una strage, perché il trattore sarebbe partito travolgendo chi ci stava davanti». Una decina tra carabinieri e polizia. Seduto nella cucina di casa, dopo mezza giornata trascorsa in caserma, l’agricoltore di Ca’ Rainati appare sconfortato: «È stato solo un sobbalzo del mezzo – spiega attraverso il suo avvocato e i suoi familiari – venti centimetri in avanti dopo che comunque mi ero fermato». Succede alle nove e mezza, un’ora e più l’inizio della cerimonia ufficiale di consegna del cantiere della Spv. Con altri due colleghi agricoltori svolta lungo via Schiavonesca a Casella per raggiungere gli altri manifestanti. A quell’ora ci sono solo le forze dell’ordine: un poliziotto alza la mano intimandogli l’alt ma lui riesce a passare oltre. A questo punto si trova stretto tra carabinieri e polizia: «Mi sono fermato subito, ma non capivo perché dovevo farlo: ci avevano già detto di posizionarci da un’altra parte, dovevo per forza passare di lì». Fa cenno con il dito di no, che intende proseguire. Si avvicinano allora il capitano dei carabinieri di Castelfranco Salvatore Gibilisco e il dirigente della Questura di Treviso Luca Migliorini. Il capitano cerca di togliere le chiavi dal quadro per spegnere il motore. A questo punto il trattore fa un sobbalzo: voluto oppure no lo stabilirà il giudice questa mattina con il processo per direttissima. Gibilisco deve scansarsi appena in tempo per non essere investito dalla portiera del trattore. Marino Fogal è tra gli irriducibili che non hai mai firmato gli accordi bonari, che prevederebbero un indennizzo di 24 euro al metro quadro: ha tre lotti, per un’estensione di dodici campi, sopra i quali passerà la Superstrada, ad appena 50 metri dalla sua fattoria Primaluna. Da molti anni aderisce ai Comitato contro la Pedemontana, è sempre stato presente alle iniziative di protesta e ai ricorsi amministrativi. Passerà a cinquanta metri dalla sua Fattoria Primaluna a Ca’ Rainati di S. Zenone degli Ezzelini L’agricoltore ha 130 capi di bestiame, di cui settanta in lattazione che producono latte crudo per il distributore automatico e una eccellente produzione di formaggi: ricotta, burrata, mozzarella stracchino e una strepitosa caciotta classica o aromatizzata, anche agli sfilacci. Il tutto gestito in casa dai tre figli Michele, Paolo ed Elisa e dalla moglie Celestina, più un paio di dipendenti. «Tutto avrei immaginato ma non di dover “combattere” ancora a 65 anni: già ci pensa la burocrazia. Non ci sono arrivati i contributi Avepa per soli cento litri di latte». Comprensibile l’esasperazione: «La proprietà risulterà tagliata a metà, con ritagli di campo che non avranno valore. Continueremo a stare qui? E chi lo sa?. Ma davvero – conclude l’agricoltore – non volevo far male a nessuno. Io il trattore lo so usare».

Davide Nordio

 

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