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Una cinquantina di uomini del gruppo interforze ieri mattina a Punta Sabbioni

Il presidente della Mantovani: «Nessun rilievo è stato mosso dopo le verifiche»

CAVALLINO – Cinquanta uomini del gruppo interforze coordinato dalla prefettura e composto da carabinieri, guardia di finanza, uomini della Direzione investigativa antimafia e dell’Ispettorato del lavoro hanno bussato ieri mattina al cantiere per la costruzione del Mose alla bocca di porto del Lido, a Punta Sabbioni, per controlli anti-mafia. Sono verifiche di tipo amministrativo nel corso delle quali gli uomini della Dia controllano ed eventualmente chiedono copia di atti e contratti per verificare che non ci siano infiltrazioni di tipo mafioso che potrebbero portare a misure di interdizione. Il gruppo interforze ha l’obiettivo di acquisire elementi informativi aggiornati sulla titolarità e l’effettiva presenza delle aziende operanti nel cantiere, volti a verificare il rispetto delle norme contrattuali, le norme di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori, di rispetto dell’ambiente, e la trasparenza dei movimenti finanziari sui lavori e servizi garantiti dalle ditte appaltatrici, sub-appaltatrici e contraenti. Gli uomini della Dia sono arrivati a Punta Sabbioni verso le 10 bloccando l’ingresso al cantiere di lungomare Dante Alighieri. L’ispezione è proseguita fino alla tarda mattinata. «Da quanto sono a conoscenza nessun rilievo è stato mosso oggi al termine del controllo svolto dal gruppo interforze nel cantiere del Mose gestito dalla Mantovani alla bocca del Lido», ha fatto sapere in una nota, il presidente della Mantovani, Carmine Damiano, ex questore di Treviso. «Nessun rilievo durante l’ispezione», ha aggiunto, «così come negativi erano stati i controlli fatti in altri cantieri della società il 10 e 11 luglio scorsi. Oggi più che mai Mantovani è un’azienda che opera nel pieno rispetto delle leggi».

(f.fur.)

 

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